Il 5 giugno scorso, durante una cerimonia ufficiale, sono stati assegnati cinque alloggi a canone sostenibile in via Risorgimento a Ragusa. Le abitazioni erano destinate a famiglie in situazioni di particolare fragilità: una coppia appartenente alle forze dell’ordine con due figli, una famiglia con una persona disabile composta da una coppia e un bambino, una coppia con un genitore anziano e un figlio, e due nuclei monoreddito, di cui uno con cinque figli e l’altro con due bambini. In totale, 22 persone sarebbero dovute entrare nei nuovi alloggi. Durante la cerimonia, gli assegnatari hanno regolarmente pagato le due mensilità anticipate, il canone del mese in corso e le spese per la registrazione del contratto.
Tuttavia, subito dopo la consegna delle chiavi, le famiglie si sono accorte di un grave problema: mancavano completamente i contatori di luce, gas e acqua. Da quel momento è iniziata una lunga odissea burocratica. Le famiglie si sono rivolte allo Iacp di Ragusa, l’Istituto autonomo case popolari, che ha contattato Enel per un sopralluogo. Dopo l’ispezione, Enel ha comunicato che le cassette dei contatori non potevano essere installate accanto alle abitazioni, ma dovevano essere spostate davanti al cancello d’ingresso. A denunciare la vicenda, anche attraverso una nota trasmessa al governatore della Regione, Renato Schifani, all’assessore regionale delegato al ramo, Alessandro Aricò, e ai responsabili dell’apposito dipartimento regionale, la consigliera Rossana Caruso. La quale sottolinea, raccontando ulteriori particolari della vicenda, che “nei giorni seguenti si sono susseguiti altri sopralluoghi, che hanno confermato la necessità dello spostamento. Nel frattempo, le famiglie hanno chiesto la possibilità di avere un contatore provvisorio per poter iniziare ad abitare gli alloggi, ma non è stata proposta alcuna soluzione concreta. Enel ha quindi redatto un preventivo per lo spostamento delle cassette e lo ha inviato allo Iacp. Tuttavia, l’istituto ha dichiarato di non poter procedere con i lavori fino a quando non riceverà una lettera ufficiale dal Comune. Di fronte a questa ulteriore complicazione, le famiglie hanno chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco. La scorsa settimana, infatti, si è tenuto il colloquio, e il giorno successivo un dipendente comunale ha effettuato un sopralluogo”. (nella foto sotto il giorno dell’inaugurazione)

“Tra le ipotesi emerse per tamponare l’emergenza – ancora la consigliera Caruso – è stata presa in considerazione la possibilità di collegare temporaneamente gli alloggi alla rete elettrica dell’asilo comunale situato nelle vicinanze, ma anche questa soluzione è risultata impraticabile. In alternativa, il Comune ha proposto l’uso di un gruppo elettrogeno, ma i costi per il suo funzionamento sarebbero risultati troppo elevati per le famiglie. L’unica proposta ritenuta al momento vagamente percorribile sarebbe quella di effettuare un allaccio temporaneo alla linea elettrica dell’asilo, attualmente chiuso per la pausa estiva, e dotare successivamente la struttura di un gruppo elettrogeno da attivare alla riapertura”.
“La situazione, comunque – conclude la consigliera Caruso – è diventata insostenibile. Tra le famiglie coinvolte ci sono disabili, anziani, bambini piccoli e persone in difficoltà. Nonostante l’assegnazione formale degli alloggi e i pagamenti già effettuati da oltre un mese, nessuno è riuscito a trasferirsi. La burocrazia, il rimpallo di responsabilità tra Comune, Iacp ed Enel, e l’assenza di una cabina di regia efficiente hanno impedito qualsiasi avanzamento concreto. A oggi, 11 luglio, le case restano chiuse e 22 persone restano senza una vera casa, in attesa che qualcuno si assuma la responsabilità di agire. Inutile dire che tutto questo è assurdo”.