Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil denunciano formalmente, in un documento congiunto, l’ennesima, gravissima e oramai non più tollerabile condotta posta in essere dalla cooperativa Vivere Con, affidataria di parte dei servizi all’interno dell’appalto relativo all’hot spot di Pozzallo. “Contravvenendo agli impegni assunti anche pubblicamente nel corso dell’ultimo incontro tenutosi presso la sede della Cisl di Ragusa – scrivono Graziana Stracquadanio per la Cgil, Salvatore Scannavino per la Cisl e Anna Floridia per la Uil – la cooperativa non ha provveduto al pagamento delle retribuzioni spettanti ai lavoratori riferite al mese di maggio 2025. Tale omissione risulta ancor più intollerabile laddove si consideri che gli altri lavoratori impiegati nel medesimo appalto, dipendenti delle consorziate Consorzio Hera e cooperativa Approdo, hanno regolarmente percepito le retribuzioni relative al medesimo periodo. Ciò conferma, semmai ve ne fosse ancora bisogno, il carattere arbitrario e discriminatorio della condotta adottata dalla cooperativa Vivere Con. Si rammenta che, in occasione del suddetto incontro, il raggruppamento temporaneo d’impresa aveva assunto formale impegno a garantire la corresponsione degli stipendi con cadenza posticipata non oltre il giorno 10 del mese successivo alla maturazione della retribuzione, nel pieno rispetto di quanto previsto dalla normativa vigente e dal Ccnl di settore. Alla luce di quanto sopra, le organizzazioni sindacali diffidano la cooperativa Vivere Con ad adempiere, senza ulteriore indugio, al pagamento delle spettanze arretrate in favore dei lavoratori interessati e invitano la capogruppo Consorzio Hera ad intervenire tempestivamente e con la dovuta fermezza affinché sia garantito il pieno rispetto degli obblighi contrattuali e di legge da parte di tutte le imprese consorziate”.
I sindacati, nella nota inviata per conoscenza anche alla Prefettura di Ragusa, sottolineano come “la reiterazione di simili condotte non possa più trovare alcuna giustificazione e qualora la cooperativa Vivere Con non sia in grado di adempiere ad obblighi così basilari – che attengono alla dignità e alla sussistenza stessa dei lavoratori – si ritiene non più compatibile la sua permanenza all’interno dell’appalto in questione. Tanto si comunica anche alle competenti autorità, in primis al prefetto di Ragusa, affinché siano assunti gli opportuni provvedimenti volti a ristabilire un corretto e regolare andamento dell’appalto. In assenza di un immediato riscontro, sin da ora Fp Cgil, Fisascat Csil e Uiltucs Uil proclamano lo stato di agitazione del personale interessato, riservandosi ogni ulteriore iniziativa, anche di carattere legale e vertenziale, a tutela dei diritti dei lavoratori”.