“Siamo alle solite i nostri volontari continuano a ricevere telefonate sulle condizioni in alcune strutture sanitarie gestite dall’Asp. Ieri le proteste provenivano da Comiso”. Lo dice il comitato civico Art. 32.
La Residenza Sanitaria Assistita di Comiso, già oggetto nel passato di provvedimento di chiusura da parte dei carabinieri del Nas, continua ad essere una struttura poco vivibile, almeno secondo il comitato.
“Riaperta nel gennaio del 2023, con un trionfale comunicato che annunciava la ristrutturazione, da alcuni giorni è priva di aria condizionata – è spiegato ancora – Dal tono delle telefonate ricevute (alcune allegate a questo comunicato) si intuisce che gli ospiti della struttura , e gli operatori che dovrebbero garantire l’assistenza , stanno vivendo condizioni insopportabili. Ma è mai possibile che un sito sanitario pubblico, destinate ad ospitare soggetti fragili, non garantisce ai degenti le condizioni minime per un paese civile? Ci sorge il dubbio che i massimi vertici aziendali abbiano difficoltà a muoversi per effettuare ogni tanto una doverosa ricognizione nelle strutture periferiche e rendersi conto delle diverse criticità. Siamo sicuri che coloro che siedono a piazza Igea a Ragusa hanno predisposto adeguate misure per fronteggiare eventi climatici estremi sempre più prevedibili e ampiamente preannunciati ?! A noi pare che alcuni modelli organizzativi e gestionali testimoniano una sostanziale inadeguatezza del management dell’Asp di Ragusa. Manager inadeguati, carenza di risorse umane, favoritismi e condizionamenti clientelari rischiano di compromettere alcune eccellenti esperienze del sistema sanitario pubblico in provincia. Lo spirito di sacrificio del personale nei vari reparti fino a quando può durare?”.