I giovani della diocesi di Ragusa si sono messi in cammino, nel cuore della notte, per raggiungere i coetanei presenti a Roma e provenienti da tutte le parti del mondo, per celebrare il Giubileo dei Giovani e ribadire l’impegno di essere “Sentinelle del mattino” secondo la felice definizione di Giovanni Paolo II, in occasione del Giubileo del 2000.
Immergersi nella notte con l’anima della sentinella, protesa verso l’aurora: non si tratta di partire dal buio notturno verso percorsi, attività o riti esteriori più o meno comprensibili, consapevoli o partecipati. Piuttosto di intraprendere un percorso – non privo di fatica – verso una trasformazione interiore – come è appunto il Giubileo – un dietro-front intimo, un protendersi verso la luce, verso il Dio di Gesù che prende per mano e accompagna ciascuno che lo vuole riconoscere.
Una fatica gioiosa perché condivisa: insegna il con-essere, addita il desiderio di essere, stare e camminare insieme – tratto specificatamente giovanile – nonché lo sforzo di riparare comunità fratturate e sbriciolate. Nel buio della notte essi sanno, per natura e per scelta, scrutare con speranza il mattino e la vita. E Papa Leone: “Siate luce e speranza, il nostro grido sia per la pace nel mondo”.