Con un’ordinanza, il Tribunale di Ragusa ha respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dalla difesa dei titolari della casa di riposo “Villa Ortensia” (nella foto), Margherita Di Raimondo e Salvatore Germanà, che dal 7 gennaio scorso sono ai domiciliari. Era stata presentata al capo dell’ufficio gip e per conoscenza al procuratore generale della Corte d’Appello di Catania, Carmelo Zuccaro, a distanza di qualche giorno dal rinvio a giudizio di tutti gli imputati davanti al Tribunale di Ragusa, per il 19 settembre. A giudizio anche altre sette persone denunciate a piede libero. I coniugi sono finiti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta dei Nas dei carabinieri per maltrattamenti ed abbandono di persona incapace. Gli avvocati difensori Giuseppe Lipera e Vincenza Forte avevano chiesto la revoca della misura cautelare «per la totale assenza di esigenze cautelari: assenza del pericolo di fuga, mancanza di possibilità di inquinare le prove e di reiterare il reato perché la casa di riposo è sotto sequestro».
La difesa ha anche ricusato il Gup, aggiungendo che la competenza del procedimento è della Corte d’Assise di Siracusa e non del Tribunale. Il collegio presieduto dal giudice Maria Rabini (a latere Gemma Occhipinti e Giovanni La Terra), visto anche il parere negativo del pm Ottavio Polipo, ha rigettato l’istanza per la ricusazione del Gup e per la competenza della Corte d’Assise e l’ha dichiarata inammissibile.