Un ammanco di circa 300 euro è stato scoperto dall’incasso dei biglietti del castello dei Conti a Modica. La notizia, che circola in città da alcuni giorni, risale a circa tre giorni fa e ha sollevato non poche preoccupazioni, in particolare per la situazione delle guide turistiche addette alla gestione del denaro.
L’ammanco è stato notato da una delle operatrici turistiche che, secondo prassi, si è recata nella stanza dove il denaro è custodito in attesa del ritiro. La somma mancante ammonta a circa un terzo dell’incasso totale, stimato in circa 1000 euro, accumulato nel corso di diversi giorni. La vicenda ha subito innescato un’indagine interna da parte della dirigenza della società Gesco, che gestisce il personale, e dell’amministrazione comunale.
La stanza in cui viene tenuto il denaro è accessibile a poche persone, il che rende difficile l’ipotesi di un furto da parte di un estraneo. Le indagini sono quindi volte a capire se vi siano state delle falle nella sicurezza o se l’episodio possa essere ricondotto a dinamiche interne.
A destare maggiore preoccupazione è però la condizione delle guide turistiche. Queste dipendenti, che fanno parte del personale della municipalizzata Gesco hanno il compito di prelevare il denaro e portarlo, a loro rischio e pericolo, fino a palazzo San Domenico per la consegna all’economo comunale. Un compito gravoso e rischioso che, come si apprende, non viene retribuito con un’indennità per il maneggio di denaro.
La situazione si complica ulteriormente con le prime ipotesi sulle possibili soluzioni. Si fa strada, infatti, l’idea di recuperare i 300 euro mancanti attraverso una trattenuta sugli stipendi dei dipendenti coinvolti. Una decisione che, se confermata, solleverebbe forti proteste, data la mancanza di tutele e indennità per un compito tanto delicato. Le dipendenti, infatti, non hanno alcuna protezione sul maneggio e il trasferimento degli incassi e un’azione del genere le renderebbe direttamente responsabili di un evento su cui non hanno avuto pieno controllo.