Il ponte di Camarina rappresenta da anni un tema cruciale per lo sviluppo, la sicurezza e la vivibilità delle comunità di Vittoria e Ragusa. La situazione è estremamente delicata, come sottolinea l’assessore comunale ai Lavori pubblici di Vittoria, Giuseppe Nicastro (nella foto), il quale, in un video social, ha ribadito con fermezza la necessità di realizzare un attraversamento carrabile che possa finalmente unire i due territori divisi dalla mancanza di una struttura adeguata.
«Stiamo lanciando, insieme al sindaco di Vittoria, così come fatto nell’ultima seduta aperta del consiglio comunale, un appello al presidente della Provincia e al sindaco di Ragusa, un appello all’unione di tutte le forze politiche – afferma Nicastro – perché non è una questione di parte, ma riguarda il futuro dei nostri cittadini, la sicurezza, il turismo e la crescita sociale ed economica».
Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, la discussione sull’ipotesi di una soluzione alternativa non ha portato ai risultati sperati. «Non hanno nemmeno voluto provare a unirsi e a incontrare il presidente Schifani o gli enti preposti – aggiunge Nicastro – per discutere se potesse esserci davvero l’opportunità di una soluzione condivisa». Al contrario, il Comune di Vittoria, secondo quanto riferito dall’assessore, è stato messo all’angolo: «Ci hanno detto che il progetto dobbiamo farlo noi e che, se non lo presentiamo, perdiamo i finanziamenti. Ma non penso che questa responsabilità sia equamente distribuita, né che il progetto debba gravare solo su Vittoria: il ponte di Camarina interessa anche il territorio di Ragusa e dunque dovrebbe essere oggetto di confronto in una conferenza dei servizi, non risolto unilateralmente».
La richiesta dell’amministrazione di Vittoria è chiara: il ponte deve essere carrabile, non soltanto ciclopedonale. «Non possiamo accontentarci di una soluzione a metà – sottolinea ancora Nicastro – perché il ponte serve ad assicurare il passaggio dei mezzi di soccorso, dei taxi che accompagnano i turisti al museo di Camarina, ai cittadini che necessitano di mobilità e servizi». La scelta di una struttura esclusivamente ciclopedonale sarebbe, secondo l’assessore, una limitazione ingiustificata: «Vogliamo un ponte carrabile, che risponda alle esigenze di sicurezza e sviluppo. Non si tratta solo di facilitare il traffico, ma di mettere al centro la dignità delle comunità e la tutela della salute pubblica».
Nicastro denuncia con amarezza la mancanza di dialogo istituzionale: «Ci hanno abbandonati, ci hanno detto che non danno nulla. Il problema serio non è soltanto l’attraversamento, ma la gestione stessa del territorio: il sindaco di Ragusa deve intervenire e dare spiegazioni. Non è accettabile che si proceda senza una vera discussione fra enti coinvolti». L’assessore lancia un appello: «Chiediamo a tutti i cittadini, a tutte le associazioni, di unirsi nella richiesta di un ponte carrabile: serve una mobilitazione ampia, perché la posta in gioco riguarda il futuro del territorio».
Ma la battaglia delle comunità di Vittoria e Ragusa non si ferma al ponte di Camarina. C’è anche la questione del promontorio, un simbolo della cultura locale che rischia il crollo. «Serve un progetto di mitigazione del rischio frana – afferma Nicastro – che miri a mettere in sicurezza il promontorio. Questo è un patrimonio culturale che non possiamo permetterci di perdere». Secondo l’assessore, la responsabilità di avviare un progetto di messa in sicurezza spetta al Comune di Ragusa: «Non è solo una battaglia per il ponte carrabile, ma anche per la salvaguardia del promontorio. È necessario un impegno concreto da parte del sindaco di Ragusa per sviluppare i progetti necessari e trovare i finanziamenti adeguati. Senza la sicurezza del promontorio, anche un eventuale ponte rischierebbe di non essere agibile, vanificando gli sforzi fatti». Nicastro conclude: «L’obiettivo non è soltanto il ponte, ma anche il ripristino e la messa in sicurezza del promontorio. Chiediamo al sindaco di Ragusa di intervenire subito per proteggere un pezzo fondamentale della nostra identità e del nostro territorio».