Il Ragusa esce sconfitto e con poche attenuanti dal “Vincenzo Presti”, dove un Gela determinato e convincente ha celebrato la sua prima vittoria stagionale in Serie D davanti a 1500 tifosi entusiasti. La squadra iblea, guidata da Gaetano Lucenti, non è riuscita a contenere la superiorità avversaria, palesando lacune sia in fase difensiva che offensiva.
Fin dalle prime battute, il Gela ha imposto il proprio ritmo, mostrando un piglio deciso che ha messo in difficoltà la retroguardia ragusana. Il primo affondo dei padroni di casa è stato letale: al 5′, Giacomarro ha trovato il varco giusto per battere Esposito (nella foto) sul primo palo, sbloccando il risultato e accendendo l’entusiasmo sugli spalti. Il Ragusa ha faticato a reagire, subendo le iniziative avversarie senza riuscire a costruire azioni degne di nota. Le conclusioni di Sarao, Maltese e Sartore, sebbene non precise, hanno continuato a mettere pressione sulla difesa iblea, che ha retto a fatica.
Il colpo di grazia per il Ragusa è arrivato quasi allo scadere della prima frazione: su un calcio di punizione battuto da Sartore, un’autorete di Memeo ha consegnato ai padroni di casa il meritato raddoppio. Un doppio svantaggio pesante con cui la squadra di Lucenti è andata al riposo, riflettendo su una prima metà di gara dominata in lungo e in largo dal Gela.
Nella ripresa, il Ragusa ha provato a rialzare la testa, ma i ritmi più bassi, complice anche il caldo, non hanno aiutato. Le manovre offensive degli azzurri si sono rivelate inefficaci, con il Gela che ha controllato agevolmente il match. L’unico brivido per gli iblei è arrivato da una conclusione di Sarao, sventata da Esposito che ha smanacciato la palla sul palo.
Al triplice fischio, la festa è tutta biancazzurra. Per il Ragusa, invece, una trasferta da dimenticare, che sottolinea l’urgenza di lavorare su compattezza e incisività per affrontare un campionato di Serie D che si preannuncia impegnativo. La squadra di Lucenti dovrà analizzare attentamente la prestazione e trovare le giuste contromisure per non rischiare di perdere ulteriore terreno in classifica.