“Con sorpresa, abbiamo appreso che la nostra richiesta di incontro, avanzata alcuni giorni fa per discutere del tema della sicurezza cittadina, non ha avuto seguito diretto con il sindaco, ma è stata rinviata e di fatto sostituita da un incontro con il prefetto. Questa scelta ci rammarica. Non per la legittimità del confronto con la Prefettura, che riteniamo utile e doveroso, quanto per l’esclusione dei corpi intermedi dal dialogo con l’amministrazione e con il consiglio comunale”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta la sedi comunali della Cna e della Confcommercio di Modica. “L’esito dell’incontro – prosegue il documento – ci lascia, inoltre, perplessi: nessuno di noi ha mai rappresentato Modica come uno dei quartieri più degradati delle periferie venezuelane o messicane e, pertanto, una dichiarazione così lapidaria e sbrigativa, basata esclusivamente sul calo delle denunce, ci è parsa ridurre la nostra richiesta a una sorta di “non fatemi perdere tempo”. Ne prendiamo atto, ma desideriamo ribadire e sottolineare tre aspetti fondamentali”. Ecco quali sono.
“La forma istituzionale. Le associazioni rappresentano una parte significativa della comunità cittadina. Ignorare un confronto diretto con chi quotidianamente vive la città, sostituendolo con un passaggio indiretto, è stato percepito, non solo da noi, come uno sgarbo istituzionale che non valorizza la collaborazione e l’ascolto reciproco”.
“Un’occasione persa. L’ascolto delle nostre istanze, riportato poi al prefetto, avrebbe certamente arricchito la discussione e probabilmente offerto anche al sindaco una sensibilità che ha ritenuto di non considerare”.
“La sostanza del problema. La sicurezza non può essere misurata soltanto attraverso i numeri delle denunce. Spesso la percezione di insicurezza nasce da episodi circoscritti ma gravi, capaci di condizionare la vita quotidiana e il clima sociale. Una città può risultare “statisticamente sicura” e tuttavia non trasmettere sicurezza a chi la vive”.
“La nostra intenzione – ancora Cna e Confcommercio Modica – non è aprire un conflitto con l’amministrazione, ma riaffermare con decisione che la voce dei cittadini e delle categorie economiche deve trovare ascolto e spazio nel dibattito pubblico. Rinnoviamo quindi la disponibilità a un incontro diretto con il sindaco, con la giunta e con il consiglio comunale, convinti che solo un dialogo costante e costruttivo tra istituzioni e corpi intermedi possa rafforzare la fiducia reciproca e garantire una città più sicura, accogliente e vivibile. Un solo uomo al comando diventa presto difficile da sostenere, anche per una grande donna”.