Una vasta operazione dei Carabinieri di Caltanissetta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti e ha inflitto un duro colpo al clan mafioso “Rinzivillo” di Gela. L’operazione ha visto l’arresto di 15 persone e ha fatto luce su metodi sempre più sofisticati per gestire e mantenere l’attività illecita.
Gli indagati, tra cui due posti agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, aggravata dall’aver favorito un’organizzazione mafiosa. Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione riforniva le piazze di spaccio di Gela con hashish e cocaina, contando anche sulla disponibilità di armi.
L’indagine ha svelato un’evoluzione preoccupante delle tecniche utilizzate dai criminali. Per eludere i controlli, gli indagati facevano ricorso a decine di SIM telefoniche intestate a prestanome extracomunitari e utilizzavano videochiamate su app di messaggistica per mostrare i “pizzini” con le indicazioni su quantità e tipo di droga.
Ma l’aspetto più innovativo e allarmante è l’uso di droni per introdurre cellulari, schede SIM e stupefacenti direttamente all’interno delle carceri. In una circostanza, un drone è stato intercettato e abbattuto dalla Polizia Penitenziaria di Messina mentre tentava di consegnare a un detenuto tre telefoni, 100 grammi di hashish e 20 grammi di cocaina. L’uso di droni permetteva ai leader, alcuni dei quali continuavano a dirigere le operazioni dal carcere, di mantenere il controllo sul traffico.
I proventi illeciti del traffico di droga confluivano in una cassa comune, chiamata dagli indagati “salvadanaio”, usata per finanziare l’organizzazione, sostenere le spese legali e il mantenimento dei detenuti e per pagare il manovratore del drone.
Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza 2 persone e ne sono state denunciate altre 8. Sono stati sequestrati complessivamente 1,250 kg di hashish e 121 grammi di cocaina, oltre a una pistola calibro 22 con matricola abrasa e un grande quantitativo di munizioni.
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Caltanissetta, accogliendo le richieste della Procura, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 13 indagati e gli arresti domiciliari per altri 2. Una persona è tuttora attivamente ricercata. L’operazione sottolinea la costante evoluzione delle tecniche criminali e l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare l’attività delle mafie.