Accade tutto nella ripresa. Prima il gol su rigore di Sueva al 22′. Quindi, il raddoppio di Frasson cinque minuti dopo, sugli sviluppi di un’azione d’angolo. Ad accorciare le distanze ci pensa Aronica con un bel tiro da lontano. A nulla serve il forcing finale nel tentativo di pareggiare i conti. Il Ragusa subisce così, per mano del Sambiase, la seconda sconfitta consecutiva dopo quella di Gela. Resta con un punto in classifica e continua a sprofondare nei bassifondi della classifica.
Purtroppo, al di là della prestazione comunque apprezzabile, per impegno, del gruppo, è da notare che si tratta di una squadra troppo giovane, come ampiamente evidenziato tempo addietro, assolutamente inadatta per affrontare un campionato difficile come la Serie D. Ma come si sono fatti convinti i dirigenti ragusani (i vari Carnazza, i vari Borrometi) che sono nel gruppo societario (sebbene la stessa società debba ancora essere presentata al pubblico dopo la terza giornata di campionato: non si conosce, infatti, chi è il presidente, chi il vice, chi il direttore generale, chi il direttore sportivo e altre figure apicali) a portare avanti un progetto del genere che si comprende subito che è assolutamente a perdere? Non esistevano altre soluzioni? I fatti, finora, stanno dando loro torto. Urge correre ai ripari. Altrimenti si rischia non solo di perdere la Serie D ma di fare sprofondare tutto quanto di buono era stato fatto in questi anni.
Il pubblico sta rispondendo nell’unico modo possibile. Disertando lo stadio. Oggi appena una sparuta manciata di ultrà in tribuna B. Molto più numerosi i supporter del Sambiase. Che peccato per la Ragusa calcistica che non merita questo “de profundis”.