I militari dell’Arma del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Modica, assieme al personale della Tenenza di Scicli, nella giornata di domenica hanno tratto in arresto un 28enne albanese, regolare sul territorio nazionale poiché trovato in possesso di una pistola, risultata essere provento di furto, e relativo munizionamento oltre ad un pugnale.
L’arresto scaturisce da una intensa attività, protrattasi per tutto il pomeriggio di domenica, avviata a seguito di diverse telefonate giunte al numero unico 112, che segnalavano individui armati per le strade di Scicli. Immediatamente una gazzella dell’Arma si portava in via Aleardi (nella foto) individuando subito la persona che, in sicurezza, veniva disarmata e contestualmente soccorsa poiché riportava ferite alla testa. Il cittadino albanese si trovava riverso a terra, sanguinante e con l’arma carica accanto al corpo, e aveva indosso altro munizionamento e un pugnale.
Le serie ferite riportate dall’uomo sono state ricollegate dai carabinieri ad una lite avvenuta poco prima in Largo Gramsci ove, per cause ancora da accertare, il ferito unitamente ad altro connazionale aveva avuto un alterco con due tunisini, al termine del quale uno dei due albanesi avrebbe esploso dei colpi d’arma da fuoco, verosimilmente a pallini, cagionando lievi lesioni ai due nordafricani, per poi darsi alla fuga, rendendosi irreperibile.
I militari intervenuti, dopo aver fornito la prima assistenza ai tre soggetti feriti, ricostruivano le fasi dell’accaduto attraverso le attività di sopralluogo e di raccolta delle testimonianze anche da parte delle vittime, attivandosi sin da subito nella ricerca dell’albanese in fuga.
Le armi e il munizionamento sono stati posti sotto sequestro e il cittadino albanese, dopo le cure mediche ricevute presso l’ospedale “Maggiore” di Modica, è stato dichiarato in stato di arresto perché fortemente indiziato di aver violato la normativa sulle armi e del reato di ricettazione, mentre il soggetto datosi alla fuga risulta fortemente indiziato di tentato omicidio. In attesa dell’instaurazione del contraddittorio e della conferma delle ipotesi accusatorie, il giovane albanese è stato condotto presso la casa circondariale di Ragusa, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.