Incidente probatorio davanti al gip del Tribunale per il tentato omicidio di Marina di Ragusa del 7 giugno scorso. La famiglia della vittima, una sedicenne giarratanese, si è rivolta all’avvocato Francesco Villardita per una futura costituzione di parte civile.
Il gip ha incaricato il professore etneo Eugenio Aguglia che in aula ha confermato che il ventenne indagato ha una capacità di intendere e di volere scemata e lo ritiene socialmente pericoloso. Il consulente della difesa dottor Giuseppe Catalfo, anche lui di Catania, ha detto che non c’è pericolosità sociale e che il ragazzo al momento dei fatti era incapace di intendere e di volere. Adesso, entrambi i consulenti hanno detto che è compensato, che sta molto meglio e che ha avuto un attacco psicotico in quel momento ma che non ci sono residuati.
A rappresentare l’accusa è stato il pm Santo Fornasier. L’incidente probatorio è stato chiesto dall’avvocato difensore Daniele Scrofani. Il ventenne di Marina si trova agli arresti domiciliari presso una struttura specializzata in assistenza e cura di persone con problematiche psichiatriche. L’indagato ha colpito con un coltello al collo la ragazza, amica di sua sorella, senza alcun tipo di motivo apparente.