Anche quest’anno l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti di Ragusa partecipa, in modo attivo, alla Giornata mondiale della vista di Iapb Italia ets in programma giovedì 9 ottobre. Dalle 8,30 in poi, nell’ambulatorio Uici di via Perlasca, sarà installato un banchetto di sensibilizzazione che darà modo agli utenti e ai cittadini in genere di prendere contezza dei contenuti di questa giornata che si prefigge di lanciare un messaggio specifico. Quale? “I difetti visivi sono, numericamente, il più grande problema sanitario al mondo – afferma il presidente Uici Ragusa, Salvatore Albani – ne soffrono, secondo l’Oms, più di 2 miliardi di persone mentre quello di cataratta rimane l’intervento chirurgico in assoluto più praticato. Ma la vista non è tema centrale di politica sanitaria solo per i numeri. L’impatto delle malattie visive è altrettanto significativo. Dai numeri in crescita vertiginosa della miopia dipendono il rendimento scolastico e gli stili di vita delle nuove generazioni nonché il rendimento professionale da adulti e la libertà di scegliere la propria carriera” (nella foto una delle precedenti edizioni).
“Dalla crescita delle malattie che causano ipovisione e cecità – prosegue Albani – dipendono l’autonomia, il benessere e l’autosufficienza di una popolazione sempre più anziana. Per tutte le fasce di età i costi sociali e personali delle malattie visive sono alti. Molto più contenuti, sono, invece, i costi della prevenzione che potrebbe prevenirne la maggior parte. Il nostro Paese ha una tra le tradizioni di oftalmologia migliori al mondo. Ma il nostro Servizio sanitario, istituito nel 1978, non ha pienamente recepito i progressi clinici e tecnologici che hanno aperto interi nuovi orizzonti per la prevenzione e per la riabilitazione visiva, rimanendo concentrato pressoché esclusivamente nella cura dei sintomi. Questa apparente carenza può essere vista come un’opportunità ancora tutta da cogliere per l’intero sistema Paese. La cura delle acuzie e l’assistenza all’invalidità in seguito ad ipovisione o cecità richiedono, infatti, un impiego intensivo delle risorse. Liberare il potenziale ancora in gran parte inespresso della prevenzione e della riabilitazione non è una spesa ma un investimento che moltiplica le energie del Servizio sanitario per rispondere alla crescente domanda di salute legata all’invecchiamento. L’oculistica è ben posizionata per cogliere questa innovazione: è la disciplina medica nella quale l’investimento in prevenzione ha il miglior rapporto costo-beneficio. La maggior parte sia dei difetti visivi che delle malattie che causano cecità possono essere corretti, curati o arginati se diagnosticati in tempo. Ecco, questo è il tema principale della Giornata che andremo a celebrare giovedì e rispetto a cui invito tutti a partecipare”.