I sindaci alla fine hanno deciso. La vicenda alquanto spinosa vedeva la candidatura di diversi tecnici locali. In particolare uno tra questi sembrava avere l’appoggio forte ed indiscriminato da parte di un noto e potente esponente di Forza Italia. E tuttavia non aveva titoli ed esperienza a sufficienza. Per dire di no a lui, i sindaci sono dovuti ricorrere alla nomina di un tecnico di fuori provincia.
“Con voto unanime, i sindaci dei Comuni membri di Iblea Acque SpA hanno nominato l’ing. Stefano Guccione (nella foto) come nuovo amministratore unico della società. Attuale direttore dell’Ati di Enna e specializzato nella gestione manageriale del servizio idrico, l’ing. Guccione ha dimostrato di avere nel proprio bagaglio le qualità per ricoprire al meglio il nuovo incarico” così si esprime la nota della società ragusana. “Da Ragusa viene fuori un messaggio politico potente: i sindaci dichiarano che non fanno prevalere la mera forza dei numeri per attribuire cariche in base all’appartenenza, ma scelgono l’unità e premiano la competenza e il merito”.
Ci si chiede ma a chi è rivolto il messaggio? Non certamente alla comunità iblea che viene ad essere depauperata per l’ennesima volta delle sue prerogative. Dopo avere venduto la gestione del castello di Donnafugata alla nota società culturale palermitana, dopo avere ceduto la Camera di Commercio a Catania, dopo avere perso il primato sulla gestione economica dell’intera provincia, mancava questa, e puntualmente è arrivata. La verità è che da Palermo è arrivata una richiesta e di no non si poteva dire. E così anche la potente famiglia di Forza Italia ha dovuto fare un passo indietro e rispettare la gerarchia che il giovane leone politico della nostra provincia sta imponendo: Cassì non ha rivali nella leadership di Forza Italia, porta a casa il risultato, e si accredita a Palermo come un gerarca politico del territorio attento alle esigenze del centro.
La gente assolutamente disattenta a questi fenomeni ed anestetizzata dalla solite polemiche dei social non si pone neanche il problema se esiste ancora una classe dirigente ragusana che possa prendere le redini di questa provincia oppure se dobbiamo arrenderci ad essere colonizzati anche dentro casa nostra. Guccione succede dunque a Franco Poidomani che aveva avuto la forza di realizzare un’isola rispetto al panorama del “traffico” dell’acqua siciliano. Ci sono due società che si stanno contendendo il territorio per privatizzare l’acqua. Una ad ovest ed una ad est. Mi chiedo cosa è accaduto ad Enna. La risposta forse ci aiuterà a capire che fine ci vorrebbero far fare a Ragusa. Poidomani aveva resistito ed aveva lanciato l’idea della società pubblica che può farcela senza il privato. Vedremo cosa accadrà adesso a Ragusa dopo questa nomina.