Non è tanto la sconfitta in casa a suscitare preoccupazione. Una battuta d’arresto, seppur tra le mura amiche, ci può stare. Quello che scoraggia è la mancanza assoluta di una prospettiva. E senza quest’ultima diventerà difficile, se non impossibile, risollevarsi. Dai canali ufficiali della società avevano annunciato che a fine settembre sarebbe stato annunciato il nuovo organigramma societario. E, invece, a distanza di tempo, ancora niente. A complicare la situazione il fatto che oggi il tecnico, Gaetano Lucenti, abbia dovuto scontare la seconda delle quattro giornate di squalifica. E i ragazzi, senza una guida in campo, hanno onestamente più di qualche difficoltà a rendere al 110 per cento. Detto questo, finora, dell’annata sportiva del Ragusa si può dire che tutto sia sbagliato.
Occorre chiedersi se ci siano ancora imprenditori come i Carnazza e i Borrometi che fino alla scorsa stagione, assieme ad altri imprenditori che ora non ci sono più, avevano cercato di dare il massimo mentre adesso, tutta questa esperienza, risulta da buttare. Difficile comprendere come questa inerzia negativa possa cambiare. Appunto perché manca ogni tipo di prospettiva.
Detto questo, la gara di oggi il solito brodino riscaldato. Gli azzurri hanno preso il goal su rigore del Milazzo all’11esimo. E non sono più riusciti a riprendersi. Anzi, hanno rischiato grosso nella ripresa. Ma, in ogni caso, l’attacco, e non potrebbe essere altrimenti perché mancano elementi di spessore, continua a fare scena muta. Insomma, un disastro annunciato. Che rischia di diventare sempre peggio nel corso delle prossime giornate. Chi salverà il Ragusa? E perché nessuno si assume le proprie responsabilità mettendoci la faccia?











