Un’esperienza straordinaria, carica di emozioni e riflessioni profonde, ha visto protagonisti i ragazzi dell’Anffas onlus Ragusa durante la loro visita alla mostra “Tempus Edax Rerum”, ospitata presso il centro commerciale culturale Mimì Arezzo di via Giacomo Matteotti. Un viaggio visivo e immersivo che ha saputo catturare l’entusiasmo e la curiosità di tutti i partecipanti, offrendo spunti di riflessione sul valore del tempo e sulla memoria dei luoghi.
La mostra, un vero e proprio caleidoscopio di immagini evocative, si snoda tra rovine urbane, memorie residue e tracce del tempo che scorre inesorabile. Le opere fotografiche di Lara Dimartino, architetta ragusana con una spiccata vocazione per la fotografia, e di Karina Lukasik, artista polacca ma iblea d’adozione, tracciano un dialogo intenso tra ciò che resiste e ciò che svanisce. Le loro immagini sembrano danzare in un valzer evocativo, intrecciando due sguardi e due poetiche in un unico spazio condiviso.

“Tempus Edax Rerum”, titolo emblematico tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, richiama proprio il trascorrere inesorabile del tempo, che consuma ogni cosa, indipendentemente dalle vicende umane. Le fotografie esposte non si limitano a documentare luoghi abbandonati; esse diventano strumenti per esplorare una sorta di psicogeografia, dove l’occhio si allena a riscoprire ciò che ci è vicino come se lo vedessimo per la prima volta. La visita dei ragazzi dell’Anffas onlus Ragusa ha rappresentato un momento di grande valore umano e culturale. L’incontro diretto con le opere ha stimolato riflessioni e confronti, rendendo l’esperienza non solo un’occasione di crescita personale, ma anche un modo per sentire e comprendere il legame profondo tra memoria, spazio e tempo.
Il percorso espositivo, impreziosito da un allestimento che invita all’esplorazione, offre agli spettatori la possibilità di vivere un’esperienza simile a quella dell’urbex (urban exploration). “Un’iniziativa – sottolinea la direttrice di Anffas onlus Ragusa, Salvina Cilia – che ha lasciato un segno indelebile, capace di far riflettere sul valore del tempo, sulla fragilità della memoria e sulla bellezza nascosta nei luoghi dimenticati”.











