La cattedrale di Ragusa si prepara ad accogliere un momento di straordinaria importanza: sabato 8 novembre, alle 20, sarà presentata ufficialmente l’Arca santa di San Giovanni Battista, recentemente sottoposta a un accurato intervento di restauro. L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, vedrà la partecipazione delle principali autorità religiose e civili, dei fedeli e dei rappresentanti degli enti che hanno reso possibile il recupero dell’opera. Fulcro della cerimonia sarà l’urna reliquiaria in argento, prezioso scrigno che custodisce le reliquie di San Giovanni Battista. Realizzata da abili maestri orafi nel XVIII secolo, l’urna si distingue per la raffinata lavorazione: bassorilievi che narrano episodi della vita del santo, decorazioni floreali e motivi barocchi che impreziosiscono la superficie, testimoniando la devozione e la maestria artistica dell’epoca. Il recente restauro ha riportato alla luce dettagli e cromie originarie, restituendo all’opera il suo antico splendore e garantendone la conservazione per le generazioni future.
L’Arca santa rappresenta un simbolo identitario per la comunità ragusana, punto di riferimento spirituale e custode di memoria collettiva. Oltre al valore artistico, l’opera riveste una profonda rilevanza religiosa: le reliquie di San Giovanni Battista, protettore della città, sono oggetto di venerazione e catalizzano momenti di aggregazione e fede durante le celebrazioni liturgiche. Il restauro dell’Arca santa diventa così occasione per rinnovare il legame tra la storia locale, la tradizione ecclesiale e l’attualità della testimonianza cristiana.
La cerimonia di presentazione, programmata in cattedrale, vedrà l’intervento del vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, del soprintendente ai Beni culturali, Antonino De Marco, del sindaco Peppe Cassì e dell’assessore ai Centri storici, Giovanni Gurrieri. Sarà presente anche la Banca Agricola Popolare di Sicilia con il presidente Arturo Schininà. A occuparsi di approfondire i dettagli dell’azione svolta saranno il direttore dell’ufficio Beni culturali della diocesi di Ragusa, don Giuseppe Antoci, il maestro Benedetto Gelardi, argentiere, e il restauratore di manufatti metallici Giuseppe Mercurio. Il parroco, il canonico sacerdote Giuseppe Burrafato, ricorda che l’intervento di restauro è stato possibile grazie al contributo del Comune di Ragusa, della Conferenza episcopale italiana 8Xmille, dell’Assemblea regionale siciliana e della Baps oltre che ai fondi propri della cattedrale.










