Il caso dello studente bocconiano accoltellato a Milano per 50 euro sempre più al centro del dibattito politico e mediatico a livello nazionale. A occuparsene, giovedì sera, su Rete 4, anche la trasmissione “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio. Ancora una volta, è stato sentito il padre del 22enne ragusano che ha raccontato altri particolari della drammatica vicenda che ha distrutto la vita alla propria famiglia. “Mio figlio – ha chiarito il padre, nato e cresciuto a Ragusa, salvo poi essersi trasferito a Milano per motivi di lavoro – non è un caso unico, perché c’erano stati altri accoltellamenti. Ma me lo stavano ammazzando. Ora ha il catetere e non riesce a muoversi dal letto. Non sappiamo che cosa accadrà. E’ arrivato al pronto soccorso con un litro di sangue”.
Poi ha aggiunto: “Le immagini che stanno girando dappertutto in tv o sui social, immaginate di vederle da padre o da madre. Vi si accartocciano le budella. Così come immaginate che cosa significhi essere chiamati alle 5 del mattino con una voce al telefono che ti dice che tuo figlio è al pronto soccorso e che deve essere operato e che non sanno se ce la farà”. Un dramma vero e proprio che ha avviato poi il dibattito in studio su una vicenda che ha posto l’accento sul fenomeno della violenza giovanile sempre più presente a Milano ma anche in altre città d’Italia”.










