È pienamente operativo, da oggi, il secondo acceleratore lineare installato nel reparto di Radioterapia oncologica dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa Ibla, dove questa mattina sono stati effettuati i primi trattamenti su due pazienti. L’attivazione della nuova apparecchiatura, finanziata con fondi del Pnrr, raddoppia la capacità operativa del reparto, accelerando la presa in carico e ampliando l’attività clinica.
Gli acceleratori lineari utilizzano radiazioni ad alta energia – fasci di elettroni o fotoni – che colpiscono con precisione il tessuto tumorale. Le tecniche avanzate supportate, come la Vmat, permettono di modulare l’intensità del fascio durante l’arco di irradiazione, migliorando l’efficacia del trattamento, riducendo i tempi di erogazione e preservando gli organi sani. Le nuove tecnologie consentono inoltre, in casi selezionati, di ridurre sensibilmente la durata dei cicli radioterapici: ad esempio, per alcuni tumori della mammella si è passati dai programmi tradizionali di venticinque sedute a schemi ipofrazionati di sole cinque sedute, completabili in una settimana, in linea con le evidenze scientifiche internazionali; per i tumori prostatici si è passati da protocolli con ventotto sedute alle venti sedute odierne, con l’obiettivo di raggiungere un ulteriore ipofrazionamento a cinque sedute.
Il centro può erogare anche trattamenti stereotassici ad alta complessità, caratterizzati da dose elevata e precisione millimetrica, che permettono di concentrare dosi elevate di radiazioni con precisione millimetrica su lesioni selezionate. La Radioterapia è dotata di sistemi di calcolo di nuova generazione che ottimizzano la pianificazione della dose, riducono i margini di errore e perfezionano il trattamento già nella fase pre-clinica. Un ruolo fondamentale, in tal senso, è svolto dalla Fisica sanitaria, che garantisce la calibrazione dei fasci, i controlli di qualità quotidiani e la verifica dei piani di trattamento, assicurando precisione e massima sicurezza.
Sul piano del comfort, l’impiego di sistemi di posizionamento avanzati e del rilievo della superficie corporea rende non più necessari i tatuaggi cutanei, eliminando un elemento vissuto da molti pazienti come psicologicamente gravoso. La presenza di due macchine “gemelle” garantisce infine la piena continuità assistenziale: eventuali aggiornamenti o fermi tecnici non interrompono i percorsi di cura, poiché l’attività può essere immediatamente trasferita da un acceleratore all’altro. L’investimento complessivo, comprensivo dei lavori di installazione, raggiunge i 6,6 milioni di euro, tra fondi Pnrr ed ex art. 20 della legge 67/88.
La Radioterapia oncologica, diretta da Vincenzo Barone, è inoltre in fase di ammodernamento strutturale e nelle prossime settimane opererà in spazi completamente rinnovati. «L’attivazione del secondo acceleratore lineare segna un salto di qualità – dichiara il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Drago –. Da oggi raddoppiamo le prestazioni e possiamo rispondere con maggiore tempestività alle esigenze dei pazienti oncologici, contribuendo al recupero delle liste d’attesa. Queste innovazioni – aggiunge – consentono alla nostra Radioterapia di gestire trattamenti che fino a poco tempo fa richiedevano l’invio dei pazienti in altre strutture. Oggi siamo in grado di offrire percorsi completi, tecnologicamente avanzati e pienamente comparabili con quelli dei grandi centri di riferimento».










