Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Ragusa, Luca Poidomani, interviene sulla recente retromarcia del Comune di Ragusa in ordine al partenariato speciale pubblico-privato per il castello di Donnafugata, una vicenda che – sottolinea FdI – non sarebbe mai dovuta iniziare.
“Sin dall’inizio – dichiara Poidomani – abbiamo denunciato che questo bando non solo non era voluto dalla città, ma di fatto rischiava di svendere un vero e proprio gioiello di famiglia. A ciò si aggiungono aspetti che sono apparsi subito poco trasparenti e che oggi esplodono in tutta la loro evidenza. Si tratta non solo di una figuraccia per il sindaco e per la sua maggioranza che su questo progetto, che la città non ha mai voluto, aveva fortemente scommesso contro tutto e contro tutti, ma anche di una sonora bocciatura di un atteggiamento di vera e propria chiusura al dialogo che, evidentemente, alla lunga non paga”.
Per Poidomani, il percorso tortuoso e confuso seguito dall’amministrazione non fa che confermare la fondatezza delle perplessità sollevate da Fratelli d’Italia: “Abbiamo espresso sin dal primo momento obiezioni puntuali e responsabili, chiedendo maggiore chiarezza, e trasparenza. Oggi quelle osservazioni si rivelano ancora più attuali”.
Il coordinatore cittadino aggiunge che la vicenda dovrebbe rappresentare un monito per l’amministrazione Cassì: “Il confronto tra forze politiche, quando portato avanti con rispetto e spirito costruttivo, è un valore, non un ostacolo. Invece questa maggioranza ha preferito arroccarsi su posizioni rigide, ignorando qualsiasi contributo esterno. Ma il sale della politica è proprio il confronto, non l’autoreferenzialità”.
Fratelli d’Italia avverte che l’intera operazione rischia ora di trasformarsi in un vero boomerang per l’amministrazione comunale: una prova tangibile di come la mancanza di ascolto e l’assenza di dialogo possano portare solo a errori che ricadono sull’intera comunità. “Ci auguriamo – conclude Poidomani – che questa esperienza serva almeno da lezione: su questioni così rilevanti per Ragusa, occorre valutare ogni scelta con attenzione, coinvolgere tutti i soggetti interessati e mettere al primo posto l’interesse collettivo”.










