“La decisione di Eni circa la prevista cessazione della produzione di idrocarburi leggeri e di polietilene siti a Priolo e Ragusa è un durissimo colpo per l’economia nostrana, atteso che tra diretto e indotto questa decisione coinvolge oltre 1700 famiglie di lavoratori”. Così l’onorevole Ignazio Abbate interviene sulla paventata chiusura degli stabilimenti Eni – Versalis di Priolo e di Ragusa, quest’ultimo specializzato nella produzione del polietilene. E lo fa insieme al collega on. Carta (nella foto da sinistra Carta e Abbate) con il quale ha presentato un’interrogazione diretta al presidente della Regione nella quale viene esposta la situazione critica dei due poli industriali.
“Eni parla di riconversione – continua il parlamentare della Dc – ma ad oggi regna l’incertezza sul futuro lavorativo di 250 persone, tra diretto e indotto, che rappresentano una fetta significativa della comunità iblea. Se poi guardiamo a Priolo la situazione è ancora peggiore perché i numeri si fanno ancora più significativi arrivando ad interessare 1500 unità lavorative tra diretto e indotto. I vertici di Eni, contemporaneamente alla notizia della chiusura, hanno annunciato la realizzazione di una bioraffineria a Priolo e a Ragusa di un centro direzionale multicompetenze. Ad oggi però non ci sono notizie certe in merito, tutto sembra campato in aria poiché nessun dettaglio di piano aziendale è stato reso noto. Per cui il futuro lavorativo di migliaia di nostri conterranei è incerto, per non dire nebuloso. Come rappresentanti del territorio non possiamo accettare che tantissime famiglie vivano nell’incertezza dopo che per anni hanno contribuito alla crescita di un intero Paese”.
I due parlamentari chiedono quindi al governatore l’istituzione di un tavolo specifico che permetta un confronto tra i rappresentanti di Eni, le rappresentanze sindacali e gli stakeholders principali.