Trasferta vietata per i tifosi del Vittoria e del Milazzo per quattro gare consecutive. Si comincia da oggi. Il provvedimento è stato assunto dopo i disordini verificatisi domenica scorsa all’esterno dello stadio Gianni Cosimo prima della gara di campionato contro la capolista Milazzo. Decine di tifosi mamertini scesi dal pullman si sono resi protagonisti di scontri con i tifosi locali. Un agente di polizia è rimasto ferito.
La giustizia sportiva è intervenuta con il divieto di trasferta per quattro giornate in danno ai tifosi. Per il Vittoria sarà compresa anche la gara di Coppa Italia lontano dalle mura amiche contro l’Avola, prevista per il 20 dicembre. Si comincia con la trasferta di oggi sul campo della Leonzio. Tutti i residenti in provincia di Ragusa non potranno acquistare i biglietti né assistere alla partita. La società inoltre è stata multata per trecento euro. Il Milazzo, attuale capolista del campionato, dovrà pagare 400 euro. Una cifra tutto sommato contenuta perché i disordini si sono verificati fuori dallo stadio e non ci sono responsabilità dirette da parte delle due società che anzi hanno preso le distanze e condannato gli episodi.
Nei prossimi giorni però potrebbero essere decisi dei Daspo che dovrebbero riguardare un numero considerevole di tifosi delle due squadre. Intanto per il Vittoria arriva una buona notizia con la revoca del Daspo comminato nel maggio scorso ad un dirigente biancorosso per un episodio verificatosi durante una gara di campionato. Il dirigente in questione, durante l’intervallo, si era avvicinato a un allenatore della squadra avversaria, lo aveva afferrato per il collo per due minuti e quest’ultimo poi era caduto a terra. Per il dirigente del Vittoria era stato deciso il Daspo: rappresentato in giudizio dall’avvocato Giorgio Giampiccolo, aveva presentato ricorso al Tar ma il ricorso era stato respinto. Diversa la decisione del Consiglio di giustizia amministrativa che nel secondo grado di giudizio ha ribaltato la sentenza. Il Daspo è stato annullato per erronea assunzione dei fatti storici che “non risultano effettivamente verificatisi dalla mancanza di prova del fatto”, circostanza da cui deriva necessariamente l’illegittimità dei provvedimenti. Inoltre, secondo il Cga, se è lecita la sanzione disciplinare sportiva, lo stesso non può dirsi per il Daspo provvedimento di prevenzione amministrativa.