Continuano e si concludono a Giarratana i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio abate. Oggi la liturgia sarà animata dal gruppo liturgico, dai Giovanissimi e dai ministri straordinari dell’Eucarestia. Per la vigilia della celebrazione esterna, alle 16,30 è previsto il suono a festa delle campane delle chiese e lo sparo di colpi a cannone, alle 17,15 la recita del Rosario, alle 17,30 la celebrazione dei Primi vespri e alle 18 la santa messa animata dal coro parrocchiale “Regina Caeli” diretto dal maestro Francesco Giaquinta. Domani è il giorno della festa esterna. Alle 8,30 la messa, alle 9,30 il suono delle campane delle chiese e lo sparo di colpi a cannone, alle 10 il giro per le vie cittadine del corpo bandistico Bellini di Giarratana, alle 10,30 l’esecuzione di marce sinfoniche in piazza. Alle 11 il solenne pontificale presieduto dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, e animata dai ministranti e dal coro parrocchiale Regina Caeli diretto dal maestro Francesco Giaquinta. Alle 12 la tradizionale Sciuta del seicentesco simulacro di Sant’Antonio abate dalla basilica.
Sarà portato a spalla in processione per le vie del centro storico, visita e preghiera dell’Angelus domini nella chiesa di San Bartolomeo apostolo e rientro della processione in chiesa Madre. Alle 15 giro per le vie cittadine del corpo bandistico Bellini ed esecuzione di marce sinfoniche davanti alla chiesa Madre. Alle 15,30 la tradizionale benedizione degli animali sul sagrato della chiesa Madre (i cani dovranno essere muniti della prescritta museruola). Alle 16 la tradizionale cena con la vendita all’asta dei doni offerti a Sant’Antonio abate. Alle 17,30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal sacerdote Salvatore Puglisi, amministratore parrocchiale, e animata dal coro Regina Caeli. Alle 18,30 la processione vespertina e, subito dopo, alle 20, riposizione del simulacro nella cappella e preghiera conclusiva. A sostenere le celebrazioni sul piano mediatico Confcommercio provinciale Ragusa Gianluca Manenti che afferma: “E’ il momento della festa esterna, quello più sentito dalla comunità nell’ambito di queste celebrazioni che si succedono da secoli e che possiedono un grande significato identitario”.