Si è svolta venerdì scorso l’assemblea generale della Cgil di Ragusa, l’organo direttivo che, oltre a rappresentare un momento di confronto politico e strategico per l’organizzazione, ha tra i suoi compiti principali l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo, tracciando le linee guida per l’anno in corso. La seduta, oltre al segretario generale Giuseppe Roccuzzo, ha visto la partecipazione del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, dei responsabili delle varie categorie sindacali e di numerosi lavoratori provenienti dai luoghi di lavoro del territorio.
Uno dei momenti centrali dell’assemblea è stata l’approvazione all’unanimità del bilancio di previsione per il 2025, un documento che rappresenta non solo una sintesi delle priorità dell’organizzazione, ma anche una roadmap strategica per affrontare le sfide che attendono il territorio ibleo nei prossimi mesi. Nel corso della sua relazione, il segretario provinciale Giuseppe Roccuzzo ha offerto un’analisi approfondita delle principali vertenze che coinvolgono il territorio, con particolare riferimento alle situazioni di crisi industriale e infrastrutturale.
Tra i dossier attenzionati figurano: Metra, con le prospettive di ripresa lavorativa a pieno regime dopo l’incidente dello scorso novembre e la dismissione di Versalis, emblemi delle difficoltà produttive e occupazionali. “Non possiamo più tollerare i ritardi nella convocazione di tavoli istituzionali e nella definizione di un cronoprogramma per la valorizzazione del sito industriale Eni di Ragusa”, ha dichiarato Roccuzzo. Infrastrutture strategiche, come l’aeroporto di Comiso, il porto di Pozzallo e i collegamenti stradali e autostradali, che necessitano di interventi strutturali per diventare motori di sviluppo economico. Disservizi legati alla gestione idrica e delle bollette da parte di Iblea Acque, un tema che sarà al centro di un prossimo dibattito dedicato. Accanto alle emergenze industriali e infrastrutturali, è stata sottolineata la preoccupante situazione finanziaria di numerosi enti locali. “Il numero crescente di comuni in dissesto o in piano di riequilibrio rischia di compromettere servizi essenziali e la qualità della vita dei cittadini”, ha sottolineato Roccuzzo. Un altro tema cruciale affrontato durante l’assemblea è stato quello della primavera referendaria, una campagna che mira a riportare il lavoro e i diritti al centro dell’agenda politica nazionale.
Il segretario regionale Alfio Mannino ha ribadito l’importanza di questa iniziativa: “La campagna referendaria, ha affermato Mannino, rappresenta una sfida fondamentale per riaffermare una democrazia del lavoro che ridia dignità e centralità alle lavoratrici e ai lavoratori. Dobbiamo esplorare nuove rotte e sperimentare strumenti innovativi per raggiungere la società civile: dai centri di aggregazione giovanile ai teatri, dagli stadi alle piazze virtuali”. I cinque quesiti referendari, che spaziano dalla lotta al precariato alla sicurezza sul lavoro, passando per il salario dignitoso e il diritto alla cittadinanza, rappresentano, secondo Mannino, “un grido di giustizia sociale per un Mezzogiorno e una Sicilia troppo spesso penalizzati dalle scelte governative”.Il segretario provinciale Giuseppe Roccuzzo ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di uno sviluppo integrato del territorio: “Crediamo che lo sviluppo del territorio sia la chiave per migliorare le condizioni di lavoro e di vita. Continueremo a interloquire con istituzioni, associazioni e cittadini per costruire soluzioni concrete e sostenibili”.
Il segretario regionale Alfio Mannino, dal canto suo, ha lanciato un monito sulle conseguenze di politiche nazionali che penalizzano il Sud: “Tagli al Fondo di Sviluppo e Coesione, al PNRR e l’eliminazione della decontribuzione per il Sud sono scelte che condannano il Mezzogiorno all’emarginazione. Non possiamo accettare un’autonomia differenziata che accentui le disuguaglianze territoriali. La nostra battaglia sarà per riportare la Sicilia al centro delle politiche di sviluppo nazionali”. La CGIL di Ragusa, con l’Assemblea Generale, lancia un appello a tutte le realtà politiche, sociali e religiose del territorio affinché si uniscano in un percorso comune per dare vita a una vera e propria primavera del lavoro. Solo attraverso la cooperazione e l’impegno condiviso sarà possibile superare le difficoltà e restituire dignità e diritti ai lavoratori del territorio.