Ha ammesso sostanzialmente i fatti davanti al Gip del Tribunale di Ragusa e rimane in cella il trentanovenne sciclitano, gravemente indiziato del reato di lesioni gravi nei confronti del figlio di 5 anni. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice Eleonora Schininà, il magistrato che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, l’indagato ha detto di non avere causato le ferite volontariamente, di avere abbracciato con forza il bambino ma di non essersi reso conto di avergli causato fratture agli arti.
La difesa, che sta valutando l’ipotesi di valutare la capacità cognitiva dell’uomo, ha chiesto una misura meno afflittiva per l’indagato. Il Gip, sentito il parere negativo del sostituto procuratore Gaetano Scollo, presente all’interrogatorio, ha rigettato l’istanza verbale. L’indagato rimane in cella a Ragusa. Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Modica. L’uomo è accusato di percosse e violenze che hanno causato al bambino fratture multiple alle braccia e alle gambe, per cui sono stati necessari due delicati interventi chirurgici. Sono state le analisi medico-legali seguite al ricovero del bimbo a non lasciare dubbi sulla chiara incompatibilità delle lesioni/fratture refertate rispetto alla versione dei fatti fornita dal genitore del bambino che aveva parlato di caduta accidentale dal letto.