La città di Ispica piange la scomparsa di Diego Motta. Si è spento a causa di un grande male. Persona molto conosciuta in ambito cittadino anche per le sue passioni, soprattutto quella per la musica che gli ha consentito di essere apprezzato anche in ambito extracittadino. Lascia la moglie e una figlia. Numerosi gli attestati di cordoglio alla famiglia.
“Diego – lo ricorda in un post su Fb il consigliere comunale Gianni Stornello – era l’Uomo delle Grandi Passioni. La passione politica (comunista non nostalgico, diciamo sognatore), la musica (le serate Ottanta e Novanta animate da lui resteranno negli Annali), il tifo per la Juve del suo quasi omonimo mister Thiago Motta (proprio ieri… mah, lasciamo stare). E poi loro, Rosanna e Laura. “Devo lottare per loro”, mi disse poco tempo fa parlando di quella grande e vile ingiustizia che si chiama tumore che l’aveva colpito come ti colpisce un razzo, senza considerare i vuoti che lascia, le macerie che crea, le lacrime che provoca. Ma l’Uomo delle Grandi Passioni, quale Diego era, aveva deciso di affrontarla la sfida. Ma, si sa, le grandi passioni sono spesso foriere di cocenti tradimenti. E la vita, che per Diego era la passione delle passioni, l’ha tradito. L’ha tradito qua, per il momento. Ma Diego è già Là con la cuffia in testa, il mixer fra le mani, la scaletta Ottanta e Novanta pronta, gli occhi sullo smartphone per leggere le notifiche sulla partita della sua Juve. E il cuore rosso. Rosso comunista? No, rosso di passione per Rosanna e Laura che devono sapere che Diego non ha smesso di lottare. Solo che ha cambiato strategia. E quella che vive da oggi è la strategia che vince. Anche con l‘Atalanta”.