Sono stati sentiti un poliziotto sui tabulati telefonici e il medico dell’imputata nel processo davanti al giudice del Tribunale monocratico di Ragusa, Giovanni La Terra, subentrato al collega Gaetano Di Martino che ha assunto il ruolo di gip/gup, nel processo per abbandono di minore del piccolo Vittorio Fortunato (nella foto). Poi rinvio al 27 giugno per altri testi del pm Marco Rota. Sotto processo c’è la madre naturale del bimbo trovato in strada a Ragusa. Per l’accusa il padre biologico, deceduto per cause naturali nella notte tra il 2 e 3 giugno dell’anno scorso, il 4 novembre del 2020 ne simulò abbandono e ritrovamento (nella foto) davanti al suo esercizio commerciale. Il piccolo da quando aveva venti giorni di età è stato affidato a una famiglia di fuori provincia ed è al centro di una contesa legale.
In aula presente anche la parte civile, rappresentata dall’avvocato Emilio Cintolo, in rappresentanza dell’avvocato Claudia Parrino, tutore legale del bimbo. Secondo quanto emerso la donna al momento del parto chiamò l’uomo, il commerciante con il quale aveva già una figlia, per chiedergli aiuto. Lui inscenò l’abbandono e il ritrovamento del neonato invece di portarlo in ospedale. Dalle intercettazioni tra i genitori naturali sarebbero emersi elementi importanti; il 13 novembre, 9 giorni dopo la simulazione del ritrovamento, l’imputata chiamò preoccupata il commerciante e lui la rassicurò.