Un progetto imponente, composto da un monumentale bassorilievo in pietra del Sinai articolato, in undici elementi, e da una spettacolare architettura in cedro del Libano progettata dall’architetto Mario Botta e collocata all’interno dell’ex convento del Carmine, per riflettere sul tema dei princìpi di convivenza sociale alla base di tutte le carte costituzionali.
L’opera realizzata da Emilio Isgrò ripropone le tavole bibliche dei Dieci comandamenti, interpretati come fondamento morale della società civile, sulle cui iscrizioni è intervenuto con la cancellatura, cifra della sua opera da quasi sessant’anni, lasciando in evidenza solo il quinto comandamento: Non uccidere, appunto. “Un progetto commissionato a due fra i maggiori esponenti della cultura contemporanea” spiegano i curatori del Maxxi dove l’opera è stata esposta in occasione del 75esimo anniversario dall’emanazione della Costituzione italiana.
In queste ore, a Scicli, sono state avviate le procedure per l’installazione, con un gran movimento in piazza Carmine, in vista della cerimonia d’inaugurazione fissata per il 5 maggio a cui dovrebbe intervenire anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, che, tra l’altro, a suo tempo, era presidente del Maxxi. Un grande evento, dunque, per la cittadina barocca, fortemente voluto dal sindaco, Mario Marino, all’insegna della grande amicizia che il primo cittadino ha coltivato proprio con Isgrò, uno dei più grandi artisti contemporanei ancora in vita.