Un pubblico, quello modicano, che non ha mai smesso di sostenere i propri beniamini. La dimostrazione è arrivata anche nell’ultima partita casalinga dove ha dimostrato ancora una volta l’attaccamento “morboso” ai colori rossoblù. Purtroppo però i giocatori, proprio nell’ultima casalinga non hanno messo in campo quella voglia e l’impegno che, alla fine del campionato si devono mettere, lottando a denti stretti, se davvero ci sono le ambizioni per conquistare il salto di qualità. Questo, però non è successo, ma, ancora peggio quello che è successo, nel dopo partita, davanti al bar che è stato sempre luogo di accese discussioni e diatribe tra tifoseria, giocatori e società.
L’ultima gara, terminata con un triste 0 a 0, ha compromesso quasi definitivamente le speranze di promozione diretta del Modica in Serie D, salvo un miracolo. Visto il rendimento delle ultime settimane, la squadra allenata da Pasquale Ferrara, potrà solo ambire a disputare i play off. Intanto, si è appreso, da fonti attendibili, che un gruppo di tifosi, domenica pomeriggio, ha affrontato l’allenatore, chiedendo conto e ragione di determinate scelte tecniche, del grande calo di rendimento della squadra, delle tante occasioni perdute dal Modica per conservare la testa della classifica, a cominciare dalla sconfitta interna con il Milazzo, fino alla formazione scesa in campo con la Gioiosa. Da quanto si è appreso, pare che il tecnico si sarebbe giustificato con il fatto di non avere avuto dalla società quei giocatori che aveva chiesto al direttore generale, Marcello Pitino, e al procuratore, Domenico Pànico. Come dire non è colpa mia, scaricando le responsabilità dei risultati negativi della squadra, su Pitino e Pànico. Adesso è da capire come agirà, la società dopo questo scarica barile del mister nei confronti dei dirigenti.
Questa, intanto, la nota diffusa dal gruppo di tifo organizzato denominato “Figli della Contea”: “Come tifosi appassionati e amanti del Modica Calcio scriviamo con la speranza di stimolare una riflessione e un cambiamento positivo. La recente mancata opportunità del salto di categoria è stata una grande delusione per noi tutti, non tanto per il risultato in sé, ma per il gioco mostrato e la gestione complessiva. Chiediamo alla dirigenza, all’allenatore e al direttore sportivo di affrontare le criticità interne con trasparenza e responsabilità. Le tensioni e lo scarico di colpe non aiutano la squadra né noi tifosi, che dedichiamo tempo, cuore e passione per sostenervi. Il calcio non è solo una questione di tecnica, ma di spirito di squadra, unità e visione comune. È tempo di rimboccarsi le maniche, riprendere il controllo della situazione e dimostrare che questa società è degna del rispetto e della fiducia che le riserviamo. Fiduciosi nel vostro impegno, continuiamo a sperare in un futuro migliore per la nostra amata squadra”.