Gli anni della tradizione sono centoquindici. Così come quelli della devozione. La città di Comiso torna in festa, come succede sempre a maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. E, per di più, in occasione dell’Anno santo 2025. Prendono il via infatti domani, venerdì 9 maggio, in chiesa Madre, i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario” che proseguirà sino a giorno 16. In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, dunque, al termine della messa, una fase vibrante e ricca di pathos, il canto della “Sittina”, l’antico e commovente canto dialettale delle sette spade della Vergine composto dal maestro Filippo Messineo, eseguito dai tenori Alessandro Cassibba, Salvino Vicino e Domenico Giarraffa, all’organo il maestro Claudio Palacino. In più ci sarà la preghiera che, di volta in volta, sarà animata da gruppi e associazioni differenti, pronta a fare rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. La partitura originale è per banda.
Nei primi del ‘900 è stata adattata per essere eseguita con l’organo. L’arciprete parroco di Santa Maria delle Stelle, don Fabio Stracquadaini, assieme ai componenti del comitato dei festeggiamenti, con in testa il vicepresidente Giorgio Iapichella, il segretario Dario Brafa e il tesoriere Peppino Arezzo, hanno predisposto una serie di iniziative che, come sempre, sono destinate a richiamare un numero consistente di fedeli. “Come ogni anno, il comitato, composto anche da molti portatori e da molti cari amici – afferma Iapichella – si è adoperato nella raccolta di sostegni economici da parte di sponsor. Lo slancio di partecipazione di tali sostenitori è stato non dissimile da quello degli scorsi anni. Tutto ciò a testimonianza della grande attenzione che i comisani riversano nei confronti di questo straordinario momento di festa”. Molto significativo il messaggio ai fedeli che l’arciprete parroco ha inteso trasmettere per l’occasione alla comunità. “Siamo nel pieno svolgimento – sottolinea don Stracquadaini – del Giubileo della Speranza, così lo ha intitolato Papa Francesco che vogliamo ricordare con profondo affetto e gratitudine. La speranza deve essere al centro di ogni cristiano: proprio Papa Francesco nella Spes non confundit, “la speranza non delude”, sottolineava che il Giubileo deve aiutarci a ritrovare la fiducia necessaria nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. Chi meglio di Maria, madre della Speranza, può aiutarci a realizzare tutto questo? Festeggiare allora Maria Santissima Addolorata deve significare per noi soprattutto riscoprire quella speranza che, per vari motivi e circostanze della vita, abbiamo smarrito”. Ogni giorno, durante il solenne Settenario, ci sarà alle 18,30 la recita del Santo Rosario e la recita della Coroncina del mese di maggio mentre alle 19 prenderà il via la celebrazione eucaristica a cui seguirà la tradizionale Sittina. Domani, in particolare, la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal sacerdote Marco Rabito, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Avola, mentre il Settenario sarà animato dal gruppo di preghiera San Pio. A seguire, l’accensione delle luminarie artistiche.