Nell’ambito di una indagine per il presunto attentato ai danni di due collaboratori di giustizia, il 19 maggio del 2021 la polizia di Stato aveva arrestato cinque persone, in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Ragusa, considerate a vario titolo responsabili di furti aggravati in concorso, ricettazione in concorso e riciclaggio. Si tratta dei vittoriesi Andrea Di Martino, Sergio Di Martino, Gian Franco Stracquadaini, Rosario Greco e Massimiliano Leggio. Per l’accusa tra settembre e novembre del 2019 avrebbero messo a segno numerosi furti di autovetture per lo più utilitarie utilizzando una centralina Obd che codificava le chiavi e permetteva loro di mettere in moto in poco più di 10” i veicoli presi di mira che poi venivano smontati e rivenduti come ricambi.
Durante gli arresti gli agenti scoprirono una spada di un metro di lunghezza con lama affilata ed acuminata, 5 cartucce calibro 38 ed una carabina ad aria compressa calibro 4,5, che fu sequestrata per accertarne la reale potenza offensiva, al fine di escluderne una eventuale alterazione. Al termine del processo con il rito abbreviato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale, Ivano Infarinato, ha condannato ad un anno Andrea Di Martino in continuazione con altre sentenze, assolto Sergio Di Martino (difesi dall’avvocato Giuseppe Di Stefano), assolto Rosario Greco (avvocati Saverio La Grua e Alessandro Agnello). Condannato ad un anno e due mesi Stracquadaini e a due anni ed 8 mesi Leggio (difesi dall’avvocato Rosario Cognata).