Ci si interroga sul futuro dell’aeroporto Pio La Torre, un tema emerso con chiarezza durante il consiglio comunale aperto (dalle 16 sino a oltre le 22 di ieri) tenutosi nell’infrastruttura aeroportuale con uno sguardo completo sulla pista e sulla torre di controllo. La struttura risulta funzionante dal punto di vista teorico, praticamente le attività sono ferme, con pochi voli operativi nella stagione estiva.
Il consiglio comunale, convocato su richiesta dell’opposizione e grazie all’impegno della presidente Manuela Pepi, si è insediato all’aeroporto, da tempo al centro di dibattiti e controversie. Una realtà, quella aeroportuale, ridotta al minimo delle sue potenzialità. È evidente anche che il Pio La Torre non è in concorrenza con quello di Catania. Resta però centrale il quesito relativo al ruolo che questa infrastruttura può assumere nelle rotte aeree e, in modo più ampio, quali possibilità concrete e sostenibili possa offrire a servizio dei cittadini del Sud est della Sicilia, come ricordato dal sindaco di Caltagirone, Fabio Roccuzzo.
Al Consiglio comunale hanno preso parte il sindaco di Comiso, la presidente del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa, Maria Rita Schembari, gli assessori del comune di Comiso, rappresentanti della deputazione regionale e nazionale della provincia di Ragusa, i sindaci dei Comuni iblei, il sindaco di Mazzarrone e, come detto, quello di Caltagirone, nonché i manager di Sac, Rosario Dibennardo per l’aeroporto di Comiso e Giancarlo Guarrera per quello di Catania. Hanno partecipato, inoltre, numerosi cittadini.
Il deputato nazionale Salvo Sallemi ha evidenziato l’importanza di un aggiornamento della seduta quando sarà nominato il nuovo cda di Sac, cosa che avverrà il 25 luglio prossimo ma ha anche sottolineato che quando sarà pronta la Ragusa-Catania non ci sarà più la continuità territoriale. L’aeroporto di Comiso ne sarebbe evidentemente penalizzato. «Questo aeroporto dovrà farcela da solo», ha aggiunto. Un tono evidentemente anche di sprono nell’esplicitare che se i costi non vedono risultati sarebbe meglio chiuderlo. Chiaramente nessuno dei presenti era lì per questo. Sono stati tantissimi e molto puntali gli interventi per trovare una quadra e riuscire a sfruttare la stessa sinergia mostrata ieri in futuro.
L’accountable manager ha esplicitato nel dettaglio la Summer 2025 con alcune compagnie e tratte ma ha, soprattutto, dato una visione calendarizzata di quelle che saranno la Winter e la Summer 2026, uno sguardo chiaro e pragmatico sulle potenzialità dell’aeroporto di Comiso e dello stesso contestualizzato anche con il supporto che potrebbe tornare ad esserci con dei resort ad alto impatto turistico che al momento non ci sono più. Sono previsti, a regime, circa 21 voli settimanali. «Vediamo la percentuale, secondo le statistiche della continuità territoriale, se poi le compagnie portano meno passeggeri la responsabilità non può essere della Sac – ha chiarito – Abbiamo pensato di avere a Comiso la possibilità del 60%. Mi auguro che 90 o 100 persone andranno a Milano o Roma ogni giorno. Ryanair faceva Ciampino il venerdì e la domenica, mi insultavano sui social per gli orari, per il bagaglio. D’inverno c’era Bruxelles. Ho avuto la fortuna di aprire con tanti di voi questo aeroporto, lavoravamo in uno spirito costruttivo. L’aeroporto ibleo viene sempre criticato, è l’unico. Dobbiamo essere più costruttivi”. Maggiori notizie sull’edizione odierna del quotidiano “La Sicilia” in edicola e online.
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