Ragusa non si accontenta di essere un’anomalia virtuosa nel Sud Italia: punta a diventare un modello nazionale di sviluppo. È stato questo il filo conduttore dell’assemblea annuale di Sicindustria Ragusa, dal titolo “The Collective Table – Laboratorio di Opportunità”, che si è svolta ieri sera al Poggio del Sole Resort. Nel corso dell’incontro, il presidente della delegazione iblea, Giorgio Cappello, ha presentato una strategia al 2034 per trasformare la provincia in un hub di innovazione, sostenibilità e attrattività imprenditoriale. “Abbiamo imprese solide, capitale umano, una biodiversità economica unica – ha detto Cappello –. Ora serve un passo in più: metterci insieme. Basta pensare in piccolo, serve un ecosistema collettivo per essere davvero competitivi” (nella foto sopra da sinistra Giorgio Cappello e Luigi Rizzolo).
Una visione condivisa dal presidente di Sicindustria, Luigi Rizzolo, che ha preso parte all’Assemblea e, davanti a una fitta platea di imprenditori e stakeholder, ha sottolineato: “Il Modello Ragusa è già realtà: qui si fa sistema, si lavora in rete, si guarda oltre il proprio orticello. È un esempio da proteggere e replicare. Ma ora serve una politica all’altezza, che traduca le idee in opere e le urgenze in priorità”.
La fotografia economica del territorio conferma le basi solide da cui partire. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2024 il Pil della provincia è cresciuto dello 0,55%, a fronte dell’1,3% in Sicilia, dell’1,1% nel Mezzogiorno e dello 0,9% a livello nazionale. Il tasso di disoccupazione si attesta al 10%, al di sotto della media regionale (13%). L’export ragusano ha raggiunto i 583 milioni di euro (+3% su base annua), trainato da agroindustria, materiali da costruzione, plastica per l’agricoltura e prodotti trasformati come conserve e salumi. Tra i mercati principali: Germania, Malta e Francia. Dal 2001 a oggi, l’export ha registrato una crescita media annua del 5%, pari a un aumento complessivo del 207%.
“In un contesto regionale in calo, penalizzato dalla crisi del comparto petrolifero – ha aggiunto Cappello – Ragusa si conferma un territorio resiliente, con un tessuto produttivo internazionalizzato e una solidità finanziaria superiore alla media”.
Ma il futuro non si costruisce da solo. Per questo Cappello ha tracciato cinque direttrici strategiche: infrastrutture; giovani e formazione; transizione energetica e ambientale; digitale e intelligenza artificiale; internazionalizzazione e attrazione investimenti. In particolare, l’attenzione è puntata sul completamento dell’autostrada Siracusa-Gela e della Ragusa-Catania; sul potenziamento del porto di Pozzallo; sul rilancio dell’aeroporto di Comiso, con l’obiettivo di un milione di passeggeri l’anno; sullo sviluppo dell’intermodalità ferroviaria e sul rafforzamento degli ITS e delle politiche per il rientro dei giovani formati altrove. Al centro anche la transizione energetica, con focus su comunità rinnovabili e idrogeno verde, e la trasformazione digitale delle PMI, attraverso formazione su intelligenza artificiale, cybersecurity e promozione internazionale del territorio.
“Non possiamo più permetterci – ha sottolineato Cappello – che le imprese vengano ostacolate da oneri inutili o da lotti industriali bloccati. Vanno eliminate le barriere burocratiche, riconosciuta la prelazione alle aziende già insediate, sbloccati i terreni di Modica-Pozzallo. La crescita non può aspettare i tempi della carta bollata. Abbiamo tutte le carte in regola per diventare un territorio guida”.
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