Saranno depositate entro 90 giorni le motivazioni delle due condanne con il rito abbreviato nel processo ai danni dei soggetti coinvolti nella rissa nel corso della quale, il 7 settembre dell’anno scorso a Santa Croce Camerina, è stato ucciso il 21enne Mohamed Anwer Debic, nato in Tunisia. Nelle more sono sospesi i termini di durata delle misure cautelari. I quattro imputati minori hanno patteggiato. Il giorno di Santa Rosalia dell’anno scorso al termine di un’indagine lampo i carabinieri hanno dato un volto all’assassino di Debich.
Ad ucciderlo – secondo l’accusa – è stato un connazionale di 23 anni condannato a 10 anni per omicidio preterintenzionale. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Ragusa e della Stazione di Santa Croce Camerina, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Investigativo e si sono concluse con l’esecuzione al decreto di fermo nei confronti di sette cittadini tunisini (la posizione di uno è stata stralciata). La sentenza di primo grado è stata emessa dal Gup del Tribunale di Ragusa, Gaetano Dimartino; il pm Santo Fornasier aveva chiesto la condanna a 16 anni di carcere. Un 29enne avrebbe ferito il 23enne – presunto omicida – alla schiena e ad una mano. E’ finito sotto processo per tentato omicidio. Il Gup lo ha condannato a 3 anni ed 8 mesi per lesioni aggravate e rissa. L’accusa aveva chiesto la condanna a 4 anni. A difenderlo l’avvocato Daniele Scrofani. Tutti gli altri, imputati di rissa, hanno patteggiato pene tra un anno ed otto mesi e due anni.