Risalgono al periodo che va da gennaio ad agosto 2024, i maltrattamenti documentati in una Rsa di Cerreto Sannita (Benevento) dove gli ospiti, anziani ma non solo, venivano vessati in maniera raccapricciante.
Tra questi un 68enne siciliano, originario di Ragusa, malato di Alzheimer, addirittura “picchiato con un bastone per costringerlo a mangiare”.
A rendere nota la sua storia è Leonardo D’Erasmo, legale della famiglia di Salvatore Martorana, un uomo che, malgrado la patologia, amava fare teatro, cantare e ballare.
Ora, invece, fa sapere l’avvocato, “se qualcuno gli si avvicina per fargli una carezza comincia a urlare e si chiude a riccio, in atteggiamento di difesa, per timore di essere picchiato”. Nella triste vicenda, al centro di un procedimento giudiziario che entrerà nel vivo a settembre, sono coinvolti quattro operatori socio sanitari. Tra le loro vittime, anche un giovane autistico, anche lui – secondo l’accusa – sottoposto allo stesso trattamento.
Gli operatori coinvolti sono due donne e due uomini, già destinatari di provvedimenti cautelari e di un avviso di conclusione indagini che, rende noto l’avvocato D’Erasmo, adesso devono rispondere dei reati contestati, relativi alle vessazioni fisiche e psicologiche alle quali avrebbero sottoposto le persone che dovevano assistere. Secondo quanto emerso dagli accertamenti dei carabinieri di Cerreto Sannita e dei militari della Guardia di Finanza di Solopaca, nella struttura dove prestavano servizio erano soliti prendere a schiaffi e calci gli ospiti e tirare loro i capelli, tutto ciò approfittandosi della loro condizione di persone non autosufficienti.
“Il mio assistito, un 68enne originario di Ragusa – spiega l’avvocato D’Erasmo – è risultato essere la principale vittima dei quattro operatori sociosanitari. Veniva colpito alla testa con un bastone – racconta – quando si rifiutava di mangiare e gli venivano rivolte offese raccapriccianti, come ‘ti tratto come un tonno nelle tonnare siciliane’”. “Un comportamento inumano – racconta ancora l’avvocato D’Erasmo – che gli ha provocato una regressione impressionante: quando ha fatto ingresso nella struttura, nel 2023, faceva teatro, amava cantare e ballare, mentre oggi, se qualcuno gli si avvicina per fargli una carezza comincia a urlare e si chiude a riccio, in atteggiamento di difesa, per timore di essere picchiato”. “La qualità di uno Stato di diritto – conclude D’Erasmo – si evince da come vengono trattate le persone fragili”.