Il programma dei festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista, patrono principale della diocesi di Ragusa e patrono della città di Ragusa, è stato presentato questa mattina in conferenza stampa nel saloncino padre Tidona della cattedrale. Le celebrazioni rappresentano ogni anno un appuntamento imprescindibile per la città, unendo la dimensione autenticamente religiosa alla ricchezza delle tradizioni popolari, sociali e culturali che da sempre caratterizzano l’identità ragusana.

Durante la conferenza stampa di presentazione, il vicesindaco Gianni Giuffrida – intervenuto a nome del sindaco Peppe Cassì e dell’amministrazione comunale, presente anche l’assessore Simone Digrandi – ha sottolineato la centralità della festa per la comunità: si tratta infatti di un evento che “unisce le forti tradizioni ragusane a un momento puramente religioso”. L’amministrazione ribadisce ogni anno il proprio supporto, riconoscendo in questo appuntamento non solo la celebrazione del patrono, ma anche un’occasione di coesione e orgoglio collettivo. “È una tradizione che Ragusa ha nel sangue – ha affermato Giuffrida – e che i cittadini dimostrano con la loro fede e con la partecipazione alle processioni, caratterizzate dalle suggestive file di ceri che illuminano le strade, simbolo di un legame profondo con San Giovanni e con la storia della città”. Il vicesindaco ha poi ricordato come la festa sia anche un momento di condivisione conviviale, dove le famiglie si riuniscono attorno alla tavola per perpetuare riti, sapori e racconti che fanno parte del tessuto stesso di Ragusa.

Il parroco della cattedrale, don Giuseppe Burrafato (nella foto sotto), ha illustrato con sentita partecipazione i momenti salienti del programma religioso. Il 19 agosto, in una delle giornate più attese che precede l’inizio del novenario, il simulacro di San Giovanni viene trasferito dalla cappella al transetto laterale della chiesa, affinché possa essere venerato da tutta la cittadinanza. Inizia così il flusso di fedeli che, in un clima di silenzio raccolto e preghiera, accendono tradizionali ceri, compiendo gesti tramandati da generazioni. Dal 20 agosto prende avvio il novenario: ogni messa sarà introdotta da un canto tradizionale composto dal maestro Pietro Branchina nei primi del Novecento, un omaggio alle virtù del Battista e alla memoria delle antiche trasposizioni musicali della fede popolare siciliana.

Particolarmente toccante è la tradizione del braccio reliquiario di San Giovanni, risalente al XVII secolo, che nei giorni del novenario viene portato nelle case di riposo e negli ospedali cittadini, simbolo di conforto e solidarietà verso i più fragili, gli anziani e i malati. Quest’anno l’itinerario toccherà le parrocchie di San Giuseppe Artigiano e Maria Ss. Annunziata e farà tappa presso gli ospedali “Paternò Arezzo” (21 agosto) e “Giovanni Paolo II” (26 agosto), con momenti di preghiera guidati da padre Giorgio Occhipinti che, oltre a essere vicario parrocchiale in cattedrale, è cappellano ospedaliero.
Il culmine della festa si raggiunge tra il 27 e il 29 agosto: il 27 alle ore 18 il simulacro di San Giovanni uscirà dalla cattedrale percorrendo le vie cittadine, accompagnato dall’Arca santa, per raggiungere il santuario della Madonna del Carmine; qui si terranno i Primi vespri guidati dal vescovo Giuseppe La Placa con i sacerdoti della diocesi. Il giorno della vigilia, il 28 agosto, dopo la celebrazione delle 17, si svolgerà la processione di rientro in cattedrale e alle 20,30 i vespri solenni. Il 29 agosto, giorno della solennità, le celebrazioni si susseguiranno sin dal mattino, culminando nel solenne pontificale delle 11,30 presieduto da monsignor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, e nel pomeriggio da quello di monsignor Giambattista Diquattro, nunzio apostolico in Brasile e cittadino ragusano. Alle 18,30 avrà luogo la processione con il simulacro di San Giovanni, anticipato dall’uscita dell’Arca santa e seguito dai fedeli con le candele bianche, gesto che rappresenta preghiera, voto e richiesta di intercessione. Al termine, come da tradizione, il vescovo rivolgerà il proprio messaggio e il proprio saluto alla città.
Accanto agli eventi religiosi, la programmazione culturale è altrettanto ricca. Il presidente dell’associazione San Giovanni Battista, Fabrizio Occhipinti, ha ricordato il profondo legame tra la festa e la promozione di arte, cultura e identità locale. Dal 25 agosto prenderà il via la collettiva di pittura “La bellezza del colore per un mondo di pace”, ospitata presso la sala borsa Pippo Tumino della Camera di Commercio di Ragusa in via Natalelli. Dal 25 al 29 agosto si svolgerà l’immancabile “Fiera di San Giovanni”, animando vie e piazze del centro storico. Il 26 agosto si terrà l’incontro culturale “1703: il fallimento del sogno dei sangiovannari”, seguito da serate di teatro e concerti in piazza San Giovanni, con la presenza di artisti di rilievo come Marco Carta e tributi musicali ad Annalisa con Rosso Nali.
Degno di nota, il settantesimo anniversario del gruppo bronzeo del fonte battesimale della cattedrale, opera del maestro Carmelo Cappello, e la riconsegna della preziosa “Arca santa” di San Giovanni, capolavoro degli argentieri messinesi del Settecento, restaurata di recente grazie alla generosità di tanti cittadini. Il programma, frutto della collaborazione tra istituzioni, associazioni, volontari e sponsor, si configura come un mosaico di fede, memoria e partecipazione collettiva. L’augurio, rivolto a tutta la città e ai visitatori, è di vivere la festa come un momento di gioia, condivisione e riscoperta delle radici più autentiche di Ragusa.