“Rivedere il calendario delle aperture e chiusure con una turnazione di tutte le attività commerciali presenti a Ragusa”. Lo chiede Confimprese iblea alla luce della chiusura durante la settimana di Ferragosto. Un mea culpa degli operatori commerciali che, ogni anno, decidono di chiudere quasi tutti durante il ponte di ferragosto.
‘Vedere girovagare i turisti in piazza San Giovanni alla ricerca di un bar o di un negozio aperto fa parecchio male – spiega Salvo Scollo, componente del direttivo di Confimprese – le responsabilità, questa volta, vanno attribuite ad ognuno di noi per una scelta, quella di chiudere tutti insieme la settimana di Ferragosto, assolutamente discutibile. Eppure i ristoranti di piazza San Giovanni sono rimasti aperti. Una città turistica non può offrire uno spettacolo del genere – aggiunge Scollo – mi riferisco ai bar o ai negozi che decidono per scelte aziendali o familiari di chiudere tutti durante il lungo ponte di ferragosto”.
Il tessuto economico della nostra città, ancora Confimprese, è qualcosa di poco comprensibile per gli stranieri. Il turismo è uno dei pochi settori che non si ferma e, anzi, si spera che raggiunga l’’apice di pernottamenti e di prezzi proprio nella settimana di ferragosto. Quella di andare in vacanza e chiudere tutto ad agosto viene notata con stupore da chi vive in altre parti del mondo.
“La proposta e’ semplice – aggiunge il presidente territoriale di Confimprese, Peppe Occhipinti – il calendario delle chiusure va concordato con tutte le associazioni di categoria e con gli uffici preposti dell’assessorato allo Sviluppo economico. Non possiamo più commettere questi errori che penalizzano i nostri potenziali clienti e turisti. I ristoranti che sono rimasti aperti durante il Ferragosto, da soli, non sono riusciti a soddisfare le richieste dei turisti. Adesso e’ arrivato il momento di focalizzare l’attenzione su palazzo Ina, in piazza San Giovanni – con un bando ad hoc – aggiunge il presidente Occhipinti- per realizzare un centro commerciale con negozi di nicchia. Una spinta per rivitalizzare il moribondo centro storico di Ragusa superiore”.