Al via il processo davanti al Tribunale di Ragusa per il tentato omicidio ai danni dell’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Martino, 62 anni, avvenuto il 25 aprile dell’anno scorso nella zona del cimitero di Vittoria. Il collegio presieduto dal giudice Vincenzo Ignaccolo (a latere Elio Manenti e Maria Rabini) ha ammesso la lista delle prove presentata dalle parti. Quindi, ha aggiornato i lavori al 19 settembre per affidare l’incarico al perito Aurelio Ingallinera per le trascrizione delle intercettazioni. Il Gup del Tribunale di Catania, Carla Valenti, ha rinviato a giudizio tre vittoriesi mentre il quarto ha chiesto ed ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato. La discussione per definire il rito alternativo è stata fissata per il 30 ottobre.
Tre di loro sono stati ammanettati il 4 giugno dell’anno scorso dalla polizia di Stato in quanto destinatari di altrettanti fermi di indiziato di delitto emessi dalla Dda di Catania con l’accusa, vario titolo, di tentato omicidio aggravato e associazione mafiosa. Il quarto, Andrea Di Martino, 33 anni, vittoriese, accusato solo del reato di associazione di stampo mafioso, era già in carcere per altro. Gli altri tre sono Biagio Cannizzo di 51 anni, Raffaele Giunta di 62, Alessandro Pardo di 48. Quest’ultimo ha chiesto l’abbreviato. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Giuseppe Di Stefano, Enrico Platania e Maurizio Catalano. L’accusa è rappresentata dal pm della Dda di Catania Alfio Gabriele Fragalà.