L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione del Governo siciliano, Mimmo Turano, ha fatto visita all’istituto Ferraris di via Pietro Nenni (nell’edificio che ospita il liceo artistico e l’istituto tecnico tecnologico) accolto da un pubblico istituzionale di rilievo. Presenti il provveditore Daniela Mercante, il presidente della Provincia Maria Rita Schembari, il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, Rosanna Mallemi, capo di gabinetto della Prefettura, e Giuseppe Drago, manager dell’Asp.
Nel suo intervento, Turano si è rivolto direttamente agli studenti, sottolineando l’importanza della formazione come leva per il futuro della Sicilia. “Il nostro impegno è creare percorsi formativi innovativi e inclusivi, capaci di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro e di valorizzare i talenti dei giovani”, ha dichiarato. L’assessore ha inoltre evidenziato la volontà del governo regionale di investire in progetti educativi che favoriscano competenze digitali e professionalità emergenti, fondamentali per lo sviluppo del territorio.
“Le istituzioni hanno il dovere di fare la propria parte per costruire un sistema formativo capace di guardare al futuro. Alla presenza dell’assessore regionale Mimmo Turano e di tutti i sindaci della provincia di Ragusa, abbiamo discusso delle strategie per il rilancio del sistema educativo, con particolare attenzione al nuovo piano triennale da oltre 700 milioni di euro”, dichiara la presidente del Libero consorzio comunale Maria Rita Schembari.
“La Provincia di Ragusa rafforza il proprio impegno a lavorare in sinergia con il territorio per venire incontro alle esigenze di scuole e comunità educanti. Ed ancora, ritornando all’interno del Consorzio universitario, attraverso la varietà e la ricchezza della proposta di differenti facoltà e corsi di studio, rilanciamo l’ambizione non solo di trattenere i giovani iblei nella propria terra, ma anche di attrarre studenti da altre Regioni, generando un circolo virtuoso di formazione, innovazione, crescita culturale e benessere sociale per l’intera comunità”, aggiunge Maria Rita Schembari.