Da una esperienza negativa, di malattia, una esperienza positiva, di viaggio, di desiderio di comunità e di socialità.
Sono ospiti a Scicli, già da qualche giorno, una trentina di turisti veneti che hanno scelto questo angolo di Sicilia per la loro vacanza in compagnia dello psicanalista che li ha seguiti durante il percorso di cura oncologica per dare loro il supporto psicologico necessario a superare il periodo di malattia.
Insieme al dottore Luca Riccardi anche alcune infermiere del preparto di Oncologia dell’ospedale veneto in questione, che hanno scelto di impiegare le loro ferie al seguito dei pazienti ed ex pazienti per essere d’aiuto in caso di necessità.
“Ci siamo” si chiama il gruppo di turisti che per cinque giorni hanno deciso di vivere il loro momento di vacanza a Scicli.
Fatto straordinario, a Scicli hanno deciso di presentare il libro di una di loro, Franca Portello, donna che ha superato i momenti di difficoltà confrontandosi con l’esperienza della scrittura. “Mamoes, raccontami la mia storia”, Piazza Editore, è il racconto di Franca, che decide di adottare, nell’arco di quattro anni, due figlie in India, Kusuma e Alka, oggi donne adulte, laureate e già inserite nel mondo del lavoro in Veneto.
Il titolo del libro nasce dalla frase con cui la secondogenita, Alka, si rivolgeva alla madre, storpiandone l’appellativo, chiedendole di conoscere la storia della propria adozione.
Il libro è un esempio di scrittura come terapia, come superamento dei propri sentimenti più complessi, e fra questi la paura della morte.
Venerdì sera a palazzo Spadaro il gruppo “Ci siamo” ha voluto vivere insieme a Franca e al dottore Luca Riccardi il lancio del libro, che racconta la storia di maternità di Franca e di paternità di Giuseppe, una scelta etica di assunzione di responsabilità nei confronti di due bambine orfane e di costruzione di una famiglia normale.
Una nota simpatica. Fra gli ospiti anche il signor Francesco, che è un perfetto sosia di Andrea Camilleri.