Si terrà il 5 dicembre l’udienza preliminare che vede nelle vesti di imputato Wajdi Zaouali, 31 anni, che il 12 giugno 2024 – per l’accusa – ha incendiato l’abitazione di famiglia in piazza Unità a Vittoria, dopo avere cosparso di liquido infiammabile la camera da letto dei genitori, il corridoio e l’ingresso dell’abitazione. A causa delle gravissime ustioni riportate morirono la madre Mariem Sassi 55 anni e la sorella Samah, 34 anni (nella foto la famiglia).
Pur gravemente ustionati, si salvarono il padre Kamel, cinquantasettenne, e la sorella più piccola, la diciannovenne Omaima. Wajdi Zaouadi, seguito dalla famiglia e dal dipartimento di salute mentale, dopo la convalida del fermo, eseguito dopo i fatti dalla polizia di Stato – commissariato di Vittoria e Squadra mobile di Ragusa -, è stato dapprima rinchiuso in una sezione speciale del carcere di Siracusa, quindi, dopo la perizia psichiatrica richiesta dall’avvocato Giovanni Ascone, è stato trasferito presso una Rems, struttura per chi soffre di problemi psichici. Il perito nominato dal gip del Tribunale Gaetano Di Martino, il professore Eugenio Aguglia, ha dichiarato Zaouali incapace di intendere e di volere al momento del fatto e socialmente pericoloso ma capace di partecipare al processo davanti al gup del Tribunale, Ivano Infarinato. E’ accusato di incendio doloso, omicidio, tentato omicidio aggravati dai vincoli famigliari, dalla crudeltà, dai futili motivi, e dall’avere agito in circostanze tali da ostacolare la privata difesa.










