E’ durata due ore e mezza, all’interno della casa circondariale di Caltagirone dove si trova ristretto, la perizia sull’uomo accusato dell’omicidio di Rosalba Dell’Albani, uccisa mentre assisteva la mamma, Maria Licitra. La donna è stata accoltellata il 4 marzo di due anni fa a Giarratana mentre dormiva. L’imputato è Mariano Barresi, cognato della vittima, 67 anni, condannato in primo grado a 30 anni di reclusione. La Corte d’Assise d’appello di Catania ha nominato il perito psichiatra Gaetano Sisalli, mentre la difesa si è affidata ad un nuovo perito, Fortunato Parisi di Caltagirone, rinunciando a quello che aveva in primo grado. Il ctu ha acquisito la cartella clinica del carcere e tutta la documentazione precedente così come le dichiarazioni rese dall’imputato nel processo di primo grado e le intercettazioni.
Le perizie mediche dovranno stabilire se il pensionato era capace di intendere e di volere all’epoca dei fatti. Ad assistere Barresi è l’avvocato Sergio Crisanti. Presenti anche nel processo di secondo grado le parti civili, i familiari della vittima, con gli avvocati Maria Chiara Mollica e Gianluca Nobile, che hanno confermato i loro consulenti tecnici: la psichiatra messinese Patrizia Grilli ed il professore Eugenio Aguglia, anche loro presenti ieri mattina a Caltagirone. Il ctu nominato dalla Corte di Assise di Appello di Catania ha chiesto di essere collaborato, anche all’interno della casa circondariale, da una assistente. Depositerà la perizia, le cui operazioni hanno preso il via ieri con i test, entro 60 giorni. Per questa ragione la presidente Elisabetta Messina (a latere il giudice Giuliana Fichera) ha aggiornato i lavori al 26 gennaio per l’esame del perito richiesto alla Corte dalla difesa di Barresi. Il sostituto procuratore generale Andrea Ursino non si è opposto chiedendo l’acquisizione anche di tutte le dichiarazioni di Barresi e le intercettazioni e le perizie di parte. La parte civile aveva detto no ritenendola superflua.









