Fuori la politica dalla sanità. E’ stato il concetto che ha risuonato maggiormente, ieri pomeriggio alla sala Avis di Vittoria, nell’ambito della conferenza organizzata dal Movimento 5 Stelle, dal titolo “Parliamo di sanità, ma ne parliamo ascoltando i cittadini”. L’incontro, organizzato dalla consigliera comunale di Vittoria, Valentina Argentino e moderato dal coordinatore provinciale Federico Piccitto, ha visto la partecipazione di tre esponenti dell’Assemblea regionale siciliana: Stefania Campo, il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola e il capogruppo del m5S, Antonio De Luca.
Hanno inoltre partecipato diverse sigle sindacali e moltissimi cittadini. “Si stava lavorando già all’organizzazione di questa giornata ancora prima che scoppiasse lo scandalo che ha coinvolto Cuffaro, che vede bandi milionari passati ad amici in cambio di clientele ed assunzioni – spiegano Campo, Piccitto e Argentino -. In Sicilia, il governo regionale di centrodestra — distante e chiuso nei palazzi, coinvolto in mille indagini per corruzione, nomine e appalti truccati — continua a ignorare i problemi reali. Noi, invece, anche dall’opposizione, scegliamo di ascoltare e costruire proposte concrete per migliorare davvero la Sanità pubblica. Per quanto ci riguarda abbiamo proposto un nuovo modo di pensare la sanità, proprio perché non ci fermiamo alla denuncia: la politica deve restare fuori dalla sanità. Le nomine politiche non funzionano non solo perché generano un sistema di clientele ma anche perché non c’è più controllo, dal momento che le figure di controllore e controllato si sovrappongono”.
“Abbiamo – continuano – ben 200mila persone in lista d’attesa per prestazioni sanitarie non ancora esitate e 300mila persone che nel 2024 hanno rinunciato alle cure. Questi sono numeri inaccettabili su cui non si può continuare a fare finta di niente. Tutto questo con una palese volontà di favorire il privato a discapito del pubblico. C’è da ripensare la sanità mettendo in primo piano la meritocrazia e magari ridefinendone i confini geografici dal momento che non è detto che le aziende sanitarie ebbano per forza coincidere con le province perché questo equivale a controllare il bacino elettorale. Schifani pensa di avere risolto i problemi cambiando i dirigenti e togliendo dalla giunta i due esponenti della Dc, ma in realtà nulla ha risolto perché è stato un altro modo per aprire appetiti e spartire potere. Noi continueremo la nostra protesta oggi a Palermo sotto palazzo d’Orlenans e poi ci sarà un’altra manifestazione il 14 quando ci sarà la decisione sugli arresti domiciliari a Cuffaro e a Pace. Siamo e restiamo a favore dei cittadini”.








