L’associazione “Amici del presepe” accende già i riflettori sulla trentanovesima edizione del presepe vivente di Monterosso Almo, un inno poetico alla Sicilia più autentica, dove ogni angolo respira tradizione e bellezza senza tempo. Dal 26 dicembre, il quartiere Matrice si trasformerà in uno scrigno incantato: le pietre antiche, illuminate dalle calde luci natalizie, si animano di scene che raccontano la vita, il lavoro e la fede di ieri, svelando un affresco vivo della civiltà contadina degli anni Cinquanta.
Non è un semplice evento, ma un viaggio sensoriale che trasporta il visitatore in un passato genuino, dove si possono incontrare i maestri dei mestieri perduti – “curdaru”, “firraru”, “lavannara”, “scarparu” – custodi di una memoria preziosa, in un magico equilibrio tra uomo e natura. Il presepe vivente, da molti celebrato come il più suggestivo dell’isola, è frutto di una meticolosa rievocazione storica, un vero capolavoro allestito grazie al sostegno delle istituzioni locali e regionali.
Le date da non perdere – 26 e 28 dicembre, 1, 4 e 6 gennaio – saranno il passaporto del pubblico per un’esperienza indimenticabile. Il quartiere Matrice si veste a festa, avvolgendo chi giunge in un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà, dove la magia delle festività si intreccia alla commozione della Natività. Il presidente Mario Accomando invita tutti a partecipare e lo fa con parole cariche di emozione: “Ogni visitatore, anche quest’anno, si troverà rapito davanti alla scena della Natività. Vedere i Magi, l’asinello, il bue, Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù nel cuore del nostro borgo è un dono che scalda il cuore e restituisce al Natale il suo senso più profondo”. Per chi desidera varcare la soglia di questo capolavoro vivente, non resta che segnare le date e lasciarsi guidare dalla curiosità: Monterosso Almo vi aspetta, pronta a regalarvi meraviglia e ricordi indelebili. Per informazioni, potete contattare i numeri 333.1172737 e 392.6944724. L’appuntamento è per chi vuole vivere il Natale con occhi nuovi e cuore aperto.










