“Dopo la decisione che rispetto, di Paolo Monello, assessore della mia Giunta sin dal 2023, di rimettere la delega, per motivi strettamente personali, non ho avuto titubanze e ho invitato Arturo Barbante per l’importante ruolo di assessore ai Beni culturali. Tante persone che stimo mi hanno confermato che Barbante è la persona più adatta. E il consenso attorno a questa scelta è ampiamente condivisa da settori importanti della vita culturale e civile di Vittoria. A parere di tanti, Arturo è l’operatore culturale più prestigioso, giovane nel cuore e nell’animo, ed educatore di giovani”. Lo dice il sindaco Francesco Aiello (nella foto da sinistra Monello e Barbante).
“Il professore Barbante è innovazione, ma è arte, cultura, amore per Vittoria. Ci attende una stagione di organizzazione delle strutture culturali importanti e dei nostri musei, a suo tempo distrutti o vandalizzati, di immissione di iniziative culturali nella dimensione della vita sociale e degli spazi collettivi.
Nel passaggio di testimone ringrazio l’on. Paolo Monello, studioso e conoscitore della storia di Vittoria, per il grande contributo dato alla mia Amministrazione sul terreno specifico della crescita culturale.
Sono sicuro che la scelta di Arturo sarà una scelta che contribuirà a proseguire sulla strada della cultura e della sua crescita, già intrapresa in questi anni da Paolo Monello. Grazie ad Arturo per avere accettato questo gravoso incarico. Arturo Barbante è figlio di questa terra, della terra dei cantastorie. Nei suoi progetti c’è una drammatizzazione del reale, che appassiona e coinvolge ogni tipologia di pubblico e di visitatori della nostra Città. Migliaia di persone ricordano l’impulso dato allo sviluppo turistico di Scoglitti dalla manifestazione di Re Cucco ricordato come un personaggio leggendario. Re Cucco, con i suoi carri allegorici, straordinariamente belli e significativi è stato per anni protagonista indiscusso delle estati scoglittiesi. La versatilità della sua arte non conosce confini, colora versi, canti, osserva, crea e scandaglia, poi fissa immagini, che suscitano pathos e suggestioni: come il presepe installato nella chiesa di Sant’Antonio Abate ora. Per definire Arturo Barbante, la sua energia e le sue pregevoli caratteristiche, non basterebbe un volume di oltre 100 pagine.
Sono certo che il lavoro che ci attende, sarà coronato da enormi successi”.









