Finita la tregua estiva, si affacciano le segnalazioni all’amministrazione comunale sulle emergenze, sulle criticità e sulle incompiute della città.
Sono naturalmente gli esponenti delle opposizioni i primi a sollecitare la giunta per affrontare le problematiche più antiche, le questioni che le precedenti amministrazioni non hanno saputo risolvere, nonostante ripetute segnalazioni.
A nostro modo di vedere, dovrebbero essere i componenti della maggioranza a prevenire questo tipo di sollecitazioni per evidenziare l’interessamento sulle questioni reali, invece di limitarsi a enunciazioni propagandistiche e autoreferenziali, spesso attinenti all’ordinaria amministrazione.
Le opposizioni vedrebbero presto scemare le possibilità di evidenziare i supposti limiti dell’amministrazione, anche se tutto si vuole mimetizzare con la storiella dell’opposizione costruttiva e collaborativa.
Bene fa il consigliere Iurato a evidenziare uno dei bubboni della città e occorre evidenziare come non abbia avuto remore a citare il grande disinteresse delle passate amministrazioni che hanno lasciato la struttura di via Berlinguer, la casa protetta per anziani e disabili, in stato di totale abbandono.
Iurato fa una disamina attenta della situazione, attraverso una cronistoria che mette in luce una delle storie tipiche della politica italiana, a cui non si è sottratta quella ragusana, incapace di gestire qualcosa che sia andata oltre l’impianto sportivo, vedi le incompiute, negli anni, del psichiatrico, dell’ospedale nuovo, del foro boario, dello stadietto di via delle Sirene, e di tante altre strutture.
Questa la nota di Iurato che anticipa i contenuti di una interrogazione rivolta al Sindaco, finalizzata a sollecitare l’avvio delle procedure per attivare la residenza:
“Completare, recuperare e rendere fruibile l’opera pubblica, di proprietà comunale, della comunità alloggio – casa protetta per anziani e disabili di via Psaumida.
Lo riteniamo un grande atto di civiltà, di maturità civica, di responsabilità verso i cittadini più deboli della nostra comunità. Aspettiamo da decenni ma di risposte ancora non ne arrivano”.
E’ questa la richiesta forte contenuta in una interrogazione che il consigliere comunale di Ragusa Prossima, Gianni Iurato, ha protocollato questa mattina a palazzo di Città.
Una richiesta rivolta al sindaco in cui Iurato fa la cronistoria di un iter tormentato che non è stato ancora definito considerato che la struttura resta inattiva. “Agli inizi degli anni Ottanta – racconta Iurato – alcuni ragazzi e ragazze appena ventenni appartenenti a un gruppo giovanile legato alla realtà educativa salesiana della città e che periodicamente svolgeva attività di volontariato presso il ricovero per anziani indigenti che insisteva presso il convento dell’Immacolata di Ragusa Ibla, ebbe modo di accorgersi che in città mancavano strutture più dignitose per gli anziani in grado magari di assomigliare a un decente albergo.
Nel 1986 la proposta fu rivolta al sindaco dell’epoca che accettò di concretizzarlo, dando un incarico esterno a dei giovani professionisti. Fu presentato un progetto all’avanguardia con 120 posti letto in camere con bagno, singole, doppie e triple. Era prevista una palestra, una biblioteca e delle sale di fraternità oltre a un bellissimo parco in un ampio spazio che circondava la struttura.
L’opera fu concepita in questo modo perché fungeva anche da centro sociale aperto al quartiere che metteva a disposizione dei cittadini e degli anziani i locali del piano terra e il parco mentre il primo e il secondo piano rimanevano destinati alle camerette e ai servizi annessi.
Il costo previsto per realizzare l’opera nella sua interezza era di 3 miliardi e 600 milioni di lire.
L’opera fu finanziata in parte dall’assessorato regionale Enti locali con 1 miliardo e 800 milioni di lire”.
Iurato prosegue nella sua cronistoria: “Fu dunque costruito un primo lotto per struttura e tamponamenti, nel 2005 si arrivò alla costruzione di un secondo lotto che comportò il completamento del piano terra e del primo piano, con la riduzione dei posti da 120 a 50.
Il tutto per un costo di un milione e mezzo di euro attraverso la contrazione di un mutuo, da parte del Comune, con la Cassa depositi e prestiti da restituire in 20 anni.
Tra il 2008 e il 2013, sono stati avviati dei tentativi di gara per l’affidamento della struttura a delle ditte esterne ai fini della gestione. Ma le gare sono andate deserte.
Rimane in sospeso un terzo lotto per il completamento del secondo piano e per la realizzazione del parco esterno. Si potrebbe magari pensare, in questo caso, ad aumentare il numero dei posti letto. Ecco perché chiediamo al sindaco di volere finalmente attivare il percorso in grado di portare al completamento dell’opera pubblica in quanto la città e i cittadini più deboli (anziani e disabili) non ne possono più di subire l’inerzia e l’incapacità delle amministrazioni precedenti che non hanno saputo rendere fruibile questa importante struttura sociale.
Tra l’altro, dopo 25 anni c’era il timore che la struttura in questione venisse destinata ad altre tipologie di servizi nonostante sia stata concepita per l’ospitalità di anziani e disabili.
Chiediamo, dunque, al sindaco di avviare le procedure necessarie per far sì che la casa protetta di via Psaumida possa finalmente entrare in funzione”.