Nikola Tesla (1856 – 1943) è storicamente noto, soprattutto per le sue ricerche pionieristiche nel settore dell’elettricità e della robotica e per le sue innumerevoli invenzioni scientifiche – tra cui l’omonima bobina di Tesla (essenzialmente un trasformatore ad alta tensione).
Quello che molti non sanno, è che lo scienziato – inventore serbo era famoso anche per aver collezionato una serie di strambe ossessioni e aver manifestato comportamenti alquanto bizzarri, che – in tempi moderni – avrebbero contribuito ad etichettarlo come “personalità socialmente disturbata”.
Siete curiosi di conoscere alcune delle sue più strambe manie?
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1) Aveva un’ossessione per il numero 3
Era fissato con il numero tre. Si lavava le mani tre volte di fila, girava attorno ad un edificio per tre volte, prima di entrarvi e altri comportamenti similari. Una chiara manifestazione di ciò che attualmente segnalerebbero come “disturbo ossessivo compulsivo” – oppure OCD –
Nikola Tesla
2) Detestava le perle
Non riusciva neppure a sopportarne la vista. Le odiava a tal punto, da rifiutarsi categoricamente di parlare con le donne che le indossavano in pubblico. Come si spiega tale avversione?
Nessuno lo sa con certezza, ma il principale sospetto è che si sia trattato di un’ennesima manifestazione della sua OCD.
3) Era celibe
La vita coniugale non rientrava nei programmi a lungo termine di Tesla.
Una volta affermò “Non credo che si possano nominare molte grandi invenzioni partorite dalla mente di uomini sposati”.
Pensava che il sesso potesse ostacolare il suo lavoro scientifico e ridurre la concentrazione necessaria a portare avanti il suo prezioso operato.
Meglio evitare l’aspetto sentimentale della vita, dunque.
4) Visse nella stanza di un albergo
Tesla ha vissuto per molti anni a New York City, trascorrendo l’ultimo decennio della sua vita all’Hotel New Yorker.
Viveva nella camera 3327, una suite di due camere al 33° piano dell’albergo. E’ lì che nacque – presumibilmente – la sua singolare passione per i piccioni.
5) Amore per i piccioni
Un sacco di persone si dilettano ad offrire del cibo ai piccioni, al parco, ma Tesla non si limitò a fare questo. Si impegnò in una vera e propria salvaguardia della specie, rintracciando tutti i piccioni in difficoltà e ospitandoli nella sua stanza d’albergo. Un piccione – in particolare – rubò il suo cuore. Come lui stesso scrisse a riguardo “Amavo quel piccione come un uomo ama una donna e anche lei mi amava. Finché è stato con me, la mia vita aveva uno scopo”.
Contento lui.
6) Riproduzione? Non è per tutti.
Secondo Tesla, non tutte le persone risultavano idonee alla “produzione” di prole. Secondo lo Smithsonian.com, Tesla scrisse in un articolo del 1935 “La riproduzione si basa su un istinto che ci spinge a rendere più difficile il matrimonio. A nessuno che non mostri attitudine genitoriale dovrebbe essere consentito di produrre una progenie”
Teleforce Tesla
7) Il suo “raggio della morte”
Tesla può avere anche amato gli animali – più precisamente i piccioni – ma non era un tipo tutto coccole e gentilezza.
Anzi. Sostenne di aver inventato un raggio della morte che lui chiamava “Teleforce”, descritto come un’arma di distruzione, in grado di inviare fasci concentrati di particelle nell’aria, di energia tanto elevata da essere in grado di abbattere una flotta di 10.000 aeroplani nemici a distanza di 200 miglia, far esplodere intere squadriglie di carri armati e truppe nemiche, in modo tale da permettere una rappresaglia immediata e definitiva. Tutt’oggi, non ci sono prove sull’effettiva esistenza di quest’arma, se non qualche lettera dalla dubbia autenticità, anche se leggende metropolitane sostengono che il Teleforce rientri nelle misteriose armi segrete sviluppate dalle potenze dell’Asse, nel corso del Secondo Conflitto Mondiale.
Fonte: www.cervelliamo.blogspot.it