Sanremo, 23 feb. – Ligabue fa salire oltre 10 milioni gli ascolti della finale del 64ˆ Festival di Sanremo. Ieri la prima parte dello spettacolo condotto da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto e’ stata seguita da 10 milioni 415mila spettatori, con share del 41,09%, con un incremento di poco meno di un milione di spettatori e di poco piu’ di 4 punti percentuali: La seconda parte e’ stata vista da 7 milioni 42mila spettatori con share del 53,45%, con un incremento di circa mezzo milione di spettatori e di quasi 10 punti percentuali. La media ponderata di ieri parla di 9 milioni 347mila spettatori e share del 43,51%, con una crescita di un milione e 100mila spettatori e di 5 punti e mezzo percentuali.
IL ‘CONTROVENTO’ DI ARISA TRIONFA ALL’ARISTON
Arisa, con il brano “Controvento” ha vinto il 64ˆ Festival di Sanremo. Arisa ha superato nella finalissima a tre Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots e Renzo Rubino. La cantante completa un percorso musicale partito da SanremoLab e approdato alla vittoria nella categoria Giovani al Festival di Sanremo del 2008 e quindi, questa sera, al successo nella categoria dei big. “Tutto ok, sono contenta”, il primo commento della cantante – nome vero Rosalba Pippa, nata il 20 agosto 1982, iscritta all’anagrafe di Genova e cresciuta a Pignola, piccolo centro della provincia di Potenza – e che si era imposta negli anni scorsi con il brano “Sincerita’” vincendo appunto a Sanremo nel 2008 tra le Giovani Proposte. Quell’anno vinse anche il premio della critica intitolato a Mia Martini e il premio Assomusica Casa Sanremo. E prima di eseguire nuovamente il brano vincitore ha detto “non vi meravigliate, io non mi scompongo”.
A PERTURBAZIONE PREMIO SALA STAMPA RADIO-TV-WEB
I Perturbazione hanno vinto con 31 voti il premio della sala stampa Radio-tv-web “Lucio Dalla” nella sezione Campioni.
Dodici voti per Arisa; 10 per Noemi e Renzo Rubino; 9 per Raphael Gualazzi e The Bloody Beetroots; 8 per Cristiano De Andre’ e Francesco Renga; 4 per Antonella Ruggiero; 3 per Frankie hi-nrg mc e Ron. Due voti sono andati a Giusy Ferreri, Giuliano Palma e Francesco Sarcina; 1 per Riccardo Sinigallia.
Una scheda bianca.
CROZZA SUL PALCO CON LO SCUDO ‘PACE’
Uno scudo con scritto a caratteri cubitali “PACE”. Si e’ presentato cosi’ Maurizio Crozza sul palco dell’Ariston, simboleggiando – in modo scherzoso – il timore di contestazioni cosi’ come avvenne lo scorso anno. In Europa “il giudizio che hanno nei nostri confronti e’ spesso affrettato. Noi siamo un popolo complesso, siamo diversi da voi. Noi per loro siamo i cugini scemi”. Il comico si e’ legato al filo conduttore di questo Festival, la bellezza, ed ha detto che “la bellezza all’Europa chi gliela ha insegnata se non noi? Noi avevamo Giotto che affrescava le cattedrali, loro avevano le capanne che affrescavano con i wurstel. Il Rinascimento dove e’ nato, forse a Stoccolma?”. E “senza noi italiani, come avrebbero fatto a suonare. Il pianoforte l’hanno inventato gli italiani, altrimenti come ci sarebbero stati i notturni di Mozart?”.
Crozza ha fatto un viaggio nelle eccellenze italiane, ovvero citando inventori di oggetti e strumenti di cui oggi non si riesce a farne a meno. Gli italiani hanno dato l’avvio, poi altri, oltre confine e oltre oceano, hanno sviluppato i progetti.
No a Italia che fa da chiusa comica a barzellette “Europa, noi non vogliamo piu’ essere la chiusa comica delle barzellette, perche’ noi siamo capaci di cose geniali” ha detto in avvio del suo monologo al Festival. “Certo – ha aggiunto – siamo anche capaci di cose discutibili”, e sul maxischermo ecco le foto sovrapposte della Torre di Pisa, che rappresenta la genialita’ pur essendo inclinata, e il treno Milano-Ventimiglia in bilico sulla scarpata in Liguria, simbolo delle cose discutibili del Paese. In 8 anni niente legge elettorale e noi piegati Michelangelo e’ stato 10 anni piegato sotto il tetto della Sistina per poter realizzare quei meravigliosi affreschi, “in parlamento abbiamo mille persone che in 8 anni non sono riusciti a fare una legge elettorale e i piegati siamo noi…”.
ha detto toccando il tema delle eccellenze italiane ma anche delle inadempienze.
Gia’ Grillo mitomane, figurarsi con Napoleone
“Noi genovesi abbiamo ceduto la Corsica ai francesi. Poco dopo ci e’ nato Napoleone”, ed e’ andata bene alla citta’ ligure, perche’ li’ “c’e’ gia’ nato Beppe Grillo: ci mancava un altro pazzo mitomane che voleva dichiarare guerra all’Europa. Te lo immagini Waterloo in streaming?”.
Crozza-Renzi, “io fichissimo, abbasso Pil, alzo pilates”
Fresco di giuramento ed insediamento a palazzo Chigi, Matteo Renzi non poteva ‘sfuggire’ a Crozza che l’ha imitato nella parte finale del suo intervento al Festival. Messa una parrucca, assunta l’espressione in volto tipica del premier, come pure la posizione del corpo, poggiandosi con una mano alla spalla dell’altro (in questo caso Fazio) ha sentenziato “Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo, la Disney sta facendo un nuovo film su di me, ‘Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta’”. Crozza-Renzi ha poi aggiunto “cambiero’ il Paese, abbassero’ il Pil, aumentero’ il pilates; meno tute blu, piu’ bluetooth”. E infine, “marzo non come il mese del fare ma come il mese del durare…”. .
Fonte: www.agi.it