“Scoprirai di non essere il primo che il comportamento degli uomini abbia sconcertato, impaurito e perfino nauseato. Non sei affatto solo a questo traguardo, e saperlo ti servirà d’ incitamento e da stimolante. Molti, moltissimi uomini si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te adesso. Per fortuna alcuni hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti” – Holden Caulfield, protagonista del libro Il giovane Holden di J.D. Salinger-
Questo libro, che racconta di un giovane arrabbiato e sconcertato nei confronti delle persone che popolano il mondo, è stato in grado di essere per Mark Chapman quell’ effetto trigger così noto in psicologia quanto determinante nelle scelte, assolutamente illogiche, di questa persona che guidato da fantasie ed ossessioni, ha cambiato per sempre il mondo della musica e che sopratutto, ha ottenuto ciò che bramava per non sentire il peso dell’ angoscia: l’ attenzione, la fama, il riconoscimento. Stiamo parlando di colui che uccise -sparandogli- John Lennon, figura emblematica ed eterna nella musica, nella storia, nella cultura rivoluzionaria e pacifista. Se potesse leggere questo scritto Chapman ne sarebbe molto felice, perchè si sta parlando di lui. E’ questo che conta. E’ questo che conta nella mente di un Mitomane.
La mitomania, detta anche pseudologia fantastica, è un disturbo psico-patologico che porta chi ne è affetto a manipolare la verità, creando avvenimenti e situazioni gonfiate da dettagli fantastici, distorcendo la realtà in base a ciò in cui egli crede. Il mitomane è in grado di elaborare scenari fittizzi, falsificando le proprie credenze e quelle altrui, ricorrendo a bugie ed inganni, a piani elaborati in cui il mitomane agisce intenzionalmente e con consapevolezza ma, ciò che accade, è una grave compromissione della propria identità…che può sdoppiarsi o essere guidata ad agire da motivi di culto, religiosi, profetici o semplicemente identificandosi nei confronti di un’ altra persona, sopratutto nei confronti di personalità di spicco e famose, come in questo caso John Lennon. Sappiamo tutti che John Lennon insieme ai Beatles ha rivoluzionato il mondo della musica e della società dell’ epoca, a cui ha avuto seguito, poi, una crescita interiore che lo ha portato a vivere l’ arte in maniera più spirituale insieme alla moglie Yoko Ono, con la quale hanno abbracciato gli ideali pacifisti e di solidarietà. Cosa disturbava allora questo ragazzo?
Chapman era un bambino come tutti gli altri, anche se già intorno ai 16 anni iniziò a manifestare un forte senso di vuoto che provò a colmare con la fede in Dio. Poi imparando a sparare. Poi girando il mondo, momento in cui ebbe un grave episodio depressivo che lo fece ricoverare in un centro di salute mentale. Successivamente si innamorò di una donna, cinese come Yoko, e la sua ossessione per i Beatles, sopratutto per Lennon, maturava sempre più, al punto da firmare col nome del musicista ovunque si trovasse. Era evidente ciò che stava avvenendo, la frustrazione e l’ angoscia avevano portato Chapman a creare una realtà tutta sua, in cui lui voleva essere come Lennon, grandioso e famoso, intelligente, affascinante, amato. Per cui doveva avere accanto a sè una donna simile alla sua. A volte è più facile crearsi una realtà immaginaria per sfuggire alla frustrazione della propria vita. Il problema del mitomane è che costruisce così bene le sue bugie che finisce col crederci lui stesso rasentando i confini della follia. Le conseguenze di questa patologia sono crolli depressivi nel momento in cui ci si scontra con la realtà, e prima che questo avvenisse Chapman doveva necessariamente uccidere colui che in qualche modo amava e odiava, -a suo dire perchè predicava la pace ma nella realtà viveva nell’ agio-, per poter costruire una nuova fantasia: lui aveva compiuto la missione di punire chi era ingrato, come il Salinger lasciava intendere sul suo libro chiamando Phony tutti i fasulli e gli ipocriti. Chapman si fece arrestare, lo voleva, perchè era stato investito dalla certezza che finalmente era Qualcuno, anzi poteva diventare addirittura più famoso degli stessi Beatles e questa fantasia poteva avere dimora in lui per tutta la vita: Lennon, l’ ipocrita, era morto per mano sua e questo niente e nessuno poteva cambiarlo. Ebbene le ossessioni, le mitizzazioni, l’ esaltazione psicologica del sè, -che nel DSM V sono inserite nei disturbi di personalità Cluster B- sono talmente pericolose da compromettere la propria vita e quella altrui, motivo per cui spesso le conseguenze di questo disturbo sono riscontrabili in problemi della condotta, denunce e cause giudiziarie.
Perchè avviene tutto ciò?
Spesso queste persone hanno subìto perdite molto gravi o insuccessi traumatici, o le aspettative dei familiari sono così alte da far creare delle barriere per proteggersi dalla propria fragilità, in cui inventare diventa l’ unico modo per non sprofondare nel disprezzo di se stessi. Ha origine tutto da lì, trovare qualcosa che non faccia soccombere l’ anima. Purtroppo troppo spesso sentiamo di casi di violenza insensata, di atti intenzionali ma assolutamente privi di movente o di senso. E purtroppo alla radice di queste disgrazie ci sono quasi sempre delle avvisaglie che non dovrebbero mai passare inosservate. Come nel caso di Chapman, a cui diedero il permesso di continuare ad avere il porto d’ armi nonostante il ricovero, ed ancora, il silenzio della moglie nonostante sapesse ciò che egli stava tramando. Perchè si rimane in silenzio? Perchè si ha paura di non essere presi sul serio? Perchè forse sono solo stupide fantasie di un “pazzo”. Ed è vero, gli organi competenti dovrebbero prendere molto più sul serio le segnalazioni, così che la gente non abbia vergogna o timore di parlare piuttosto che tacere e vivere col senso di colpa per il resto della propria vita. Nella storia di Lennon ci sono tante vittime, Lui, la moglie, i figli, i fan, il mondo intero che ha perso un’ esplosione di poesia e accordi. Ma anche da parte di chi ha ucciso ci sono vittime. Chapman rimarrà l’ eterno alter ego di qualcuno non sapendo mai quale sia la realtà e la finzione, non saprà mai che l’ angoscia e la frustrazione non si risolvono mentendo a se stessi per tutta la vita o compiendo atti atroci.
Il mitomane vive nell’ angosciante necessità di occultare la sua profonda fragilità e per questo la psicoterapia cerca di comprendere quale ideologia tormenta il soggetto e cerca di risolvere la radicata dipendenza del mitomane dall’ opinione altrui.
A John Lennon, che stava dedicando le sue parole e la sua musica a salvare le Anime come quella di Mark Chapman.
“Il sogno è finito,
cosa posso dire?
Il sogno è finito.
Ieri ero il Tessitore di sogni
Ma adesso sono rinato
Ero il Tricheco
Ma adesso sono John
E quindi cari amici
Dovete solo andare avanti
Il sogno è finito…”
J.Lennon.